Categoria: Ambiente
IL RATTO
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STANDARD: pelo corto e lucido (il più comune)
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REX: pelo riccio
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TAIL LESS o MANX: ratto senza coda
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HAIRLESS o SPHINX: ratto nudo
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SATIN: pelo più lungo e sottile del normale
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DUMBO: con orecchie più tonde, più grandi e basse del normale
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AGOUTI : pelo marrone scuro screziato di marroncino chiaro, occhi neri
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ALBINO: pelo bianco, occhi rossi
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AMBER: color ambra, occhi rubino
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BEIJE: pelo color cappuccino, occhi neri
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BLACK: pelo nero, occhi neri
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BLUE: pelo grigio con riflessi blu, occhi neri
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BLUE AGOUTI: blue con screziature marroncino chiaro, occhi neri
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BURMESE
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CINNAMON: pelo color cannella, occhi rubino
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HIMALAYAN
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IVORY
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MOCKMINK
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PLATINUM
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PLATINUM PERL
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RUSSIAN BLUE
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RUSSIAN DOVE
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SABLE BURMESE: pelo color cioccolato, occhi neri
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SIAMESE SEAL POINT: pelo color avorio con calzini e naso marrone scuro, occhi rubino
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TOPAZ: pelo giallino chiaro, occhi neri
CARASSIUS AURATUS (IL PESCE ROSSO): LE VARIETA’
Ciao ragazze! Essendo che prossimamente ospiterò in casa dei pesciolini rossi ho deciso di rivedere la scheda che avevo scritto tempo fa in modo da renderla più completa ed esaustiva. In questi giorni sto leggendo tanto per non fare errori perciò, essendo che le informazioni sono parecchie, ho deciso di dividere la guida in più articoli in modo da non tralasciare nulla! Oggi perciò approfondirò il tema delle varietà di carassius disponibili.
Il Carassius auratus, conosciuto comunemente con il nome di pesce rosso, è un parente stretto delle carpe e nasce principalmente come animale decorativo. Considerato un pesce sacro, è stato per diversi secoli animale di possedimento esclusivo delle famiglie reali e nobili cinesi. Troviamo infatti, testimonianze relative alla presenza del Carassius e al suo allevamento in numerosi tomi risalenti alla dinastia Ming.
Tutti gli esemplari di Carassiuss che oggi troviamo in commercio derivano dall’incrocio tra la carpa Crucian, conosciuta anche con il nome di Carpa a specchi e il Carassius auratus selvatico denominato Funa.
Le varietà disponibili si distinguono in due categorie:
- omeomorfe —> varietà molto simili alla forma originaria.
Sono considerate varietà omeomorfe:
- Carassius comune: considerato il pesce rosso per eccellenza è la varietà più simile al fenotipo originario.
- Comet: presenta il corpo del pesce rosso comune ma con la variante di avere pinne maggiormente sviluppate, in particolar modo quella caudale.
- Shubukin: molto simile al cometa è caratterizzato da squame trasparenti o dalla colorazione variegata chiamata appunto Calico.
- eteromorfe (conosciute anche con il nome di Orifiamma derivante dal latino “fiamma aurea”) —> varietà selezionate con pinne e corpo deformate rispetto al fenotipo originario.
Fanno parte delle varietà eteromorfe:
- il Faintail: caratterizzato da un corpo ovoidale e pinne particolarmente sviluppate. Particolarità dei Faintal è la pinna caudale doppia e l’anale divisa in due parti.
- Veiltail: simile al Faintal, il veiltail ha pinne a velo portate all’esagerazione.
- Oranda: presenta un corpo simile a quello del Faintail, è caratterizzato dal Wen, un’escrescenza del capo formata dalla crescita anomala della pelle che si manifesta dal secondo anno di età.
- Ranchu: corpo ovoidale, assenza della pinna dorsale, pinna caudale doppia e corta. Come nell’oranda è presente il Wen ed è una varietà che patisce particolarmente gli sbalzi di temperatura.
- Chicco di riso o Pearscale: con corpo ovoidale, pinne corte e doppie, il Pearlscale è caratterizzato dalla presenza di accumuli di calcio a livello delle squame. E’ un pesce che va maneggiato con molta delicatezza proprio per evitare di rovinarne la livrea.
- Telescopic eye: corpo tondeggiante, pinne ben sviluppate ha la peculiarità di avere gli occhi particolarmente sporgenti e tondeggianti detti appunto telescopici. La versione più conosciuta è il Black moor, pesce rosso con colorazione nero velluto e riflessi oro-marrone.
- Bubble eye: questa varietà è caratterizzata da vescicole piene d’acqua che circondano l’occhio.
- Celestial: varietà caratterizzata da occhi sporgenti e rivolti verso l’alto.
- Demekin: varietà con coprpo particolarmente tozzo e compresso, può combinarsi con le altre varietà creando mix curiosi come demekin con occhi a telescopio.
Conoscere la varietà del vostro pesce è molto importante per la scelta del litraggio dell’acquario e sopratutto per la scelta di eventuali compagni.
IL CRICETO: LA RIPRODUZIONE
Non hai ancora letto i precedenti articoli sulla cura del criceto? eccoti i link 🙂
Sebbene siano molti i criceti in cerca di adozione presso svariate associazioni, il criceto si può far riprodurre facilmente in cattività. Innanzitutto bisogna scegliere due esemplari di sesso opposto e giovani (la femmina deve essere tra i 3 e gli 8 mesi mentre il maschio sotto l’anno), non consanguinei e il più possibile esenti da tare genetiche.
E’ MOLTO IMPORTANTE ASSICURARSI CHE I DUE ESEMPLARI APPARTENGANO ALLA STESSA SPECIE, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA I CAMPBELL E I WINTER WHITE CHE ORMAI, IN ITALIA, SONO STATI FATTI INCROCIARE FACENDO NASCERE SOGGETTI MALATI. INOLTRE LA FEMMINA SE PARTORISSE CUCCIOLI IBRIDI RISCHIEREBBE SERIAMENTE DI MORIRE DI PARTO A CAUSA DELLA MOLE DEI CUCCIOLI.
Solitamente per i principianti il riconoscimento del sesso è un grosso scoglio; per capire se si possiedono realmente un maschio e una femmina va guardata la distanza ano-genitale: nelle femmine la distanza tra i genitali e l’ano si riduce a pochi millimetri, al contrario, nel maschio, questa distanza è maggiore. Nei criceti che hanno la ghiandola ventrale, solitamente nel maschio è particolarmente in evidenza poichè ricoperta da un sebo giallastro che, nei momenti di maggior produzione, può macchiare il pelo circostante.
Una volta soddisfatte le condizioni base, se siamo ancora convinti, allora dovremo far incontrare i due esemplari. Uno degli errori più comuni è mettere un criceto nella gabbia dell’altro. I criceti sono animali estremamente territoriali (soprattutto le femmine) e non sopportano intrusioni di nessun genere in casa loro, in questi casi difficilmente avverrà l’accoppiamento, anzi, facilmente si avrà un attacco del padrone della gabbia nei confronti dell’ospite.
Per essere sicuri che l’accoppiamento vada a buon fine, si dovrà allestire un territorio neutro nel quale mettere entrambi tutte le sere per una settimana: la criceta va in calore ogni 4 giorni per poche ore, ripetendo gli incontri per una settimana sarete certi che almeno una sera la femmina sarà fertile.
Una volta avvenuto l’accoppiamento rimettete i criceti ognuno nella propria gabbia.
La gestazione dura circa 3 settimane (varia di poco da specie a specie) nelle quali la criceta mangerà molto e preparerà con particolare attenzione il nido. Durante questo periodo bisognerà mettere a disposizione abbondante fieno e carta igienica, mettere la gabbia in un posto particolarmente tranquillo e aumentare la quantità di cibi proteici.
Pochi giorni prima del parto pulite a fondo la gabbia mettendo un fondo di lettiera particolarmente abbondante e poi lasciate che la femmina si sistemi come meglio crede. Poco prima del parto inizierà a perdere un po’ di sangue e sarà particolarmente nervosa. Una volta avvenuto, cercate di disturbare il meno possibile madre e piccoli, controllateli una volta al giorno per togliere eventuali cadaveri che altrimenti andrebbero in decomposizione.
La madre subito dopo il parto può mangiare i piccoli, ciò avviene principalmente per 4 motivi:
- Il piccolo è nato morto
- Il piccolo è malato o presenta deformazioni che gli impedirebbero di sopravvivere
- La madre è troppo giovane e non è ancora in grado di allevare i piccoli
- La madre è stressata e si sente in pericolo, di conseguenza uccide i piccoli. (capita se sbirciate troppo nel nido o le date fastidio)
RICORDATEVI CHE I PICCOLI NON DEVONO ESSERE PER NESSUN MOTIVO TOCCATI DA NOI A MANI NUDE, I CUCCIOLI PERDEREBBERO IL LORO ODORE E VERREBBERO SCACCIATI DALLA MADRE! SE UN CRICETINO SI ALLONTANA E NON RIESCE A TORNARE AL NIDO SPOSTATELO CON UN CUCCHIAIO E RIPONETELO INSIEME A MAMMA E FRATELLI.
Nel caso aveste lasciato il maschio con la femmina, separateli prima che questa partorisca, in quanto poche ore dopo di esso la neo mamma torna nuovamente fertile quindi rischiereste di trovarvi sommersi di criceti che non avevate programmato.
Durante l’allattamento continuate a fornire alimenti proteici, serviranno a tenere in forze la mamma e ad aiutarla a produrre il latte necessario al sostentamento dei piccoli.
Quando i cricetini avranno messo il pelo e inizieranno ad uscire da soli per esplorare (verso i 13 giorni circa) potrete pulire nuovamente la gabbia e iniziare a toccare i cuccioli per abituarli ad essere maneggiati.
D’ora in avanti i piccoli inizieranno ad assaggiare i cibi solidi e a bere dal beverino, quindi abbiate l’accortezza di abbassarlo in modo che anche loro possano utilizzarlo.
Al trentesimo giorno i piccoli andranno divisi per sesso e potranno essere adottati.
Le regole per garantire ai piccoli una vita sana e felice sono semplici:
- Informarsi su come verrà tenuto il cricetino
- Far firmare un documento di adozione in duplice copia (una per voi e una per l’adottante), fare una fotocopia della certa d’identità dell’affidatario, altrimenti il documento perderà validità
- Non fidatevi di chi vi chiede tutti i piccoli in blocco, sono quasi sicuramente allevatori o proprietari di serpenti che vogliono assicurare un pasto gratuito al proprio rettile
- I cuccioli vanno dati singolarmente, le coppie dello stesso sesso presto o tardi finiranno per litigare e uno dei due avrà sicuramente la peggio; le coppie di sesso opposto finiranno con l’accoppiarsi e faranno nascere criceti malati e con tare genetiche.
Una volta terminato lo svezzamento dei piccoli, la criceta dovrà avere tassativamente un periodo per riprendersi (almeno tre mesi) durante il quale non dovrà avere altre gravidanze che, in caso contrario, rischierebbero seriamente di debilitarla portandola ad abbandonare prematuramente la nuova cucciolata.
IL CRICETO: ADDOMESTICAMENTO, IGIENE E CURA
L’ARRIVO A CASA E I PRIMI APPROCCI
Mettete il criceto nella sua nuova casa e lasciatelo tranquillo per almeno due giorni, controllando ovviamente che non gli manchino ne l’acqua ne il cibo. Quando vedrete il criceto più calmo potrete iniziare a fare amicizia con lui: avvicinatevi lentamente senza fare movimenti bruschi, non alzate la voce e non siate precipitosi nel volerlo prendere a tutti i costi, ora bisogna conquistarsi la sua fiducia! Un buon metodo per fare amicizia è offrire qualche golosità al nostro amichetto come qualche pinolo, un seme di girasole, un’arachide, un pezzetto di frutta, insalata e tutto ciò che gli piace ovviamente senza esagerare(non date ne dolci, ne cibi fritti o contenti cioccolato). Inizialmente offritegli il cibo attraverso la griglia della gabbia, si sentirà protetto e per gola presto o tardi si avvicinerà. Una volta che prenderà il cibo dalle vostre mani aprite la porticina e offriteglielo sulla soglia della gabbia, tenete la mano immobile, sarà lui a doversi avvicinare. Soprattutto le prime volte il cibo vi verrà letteralmente strappato di mano ma non demordete. Quando il criceto prenderà il cibo dalle vostre mani senza fuggire potrete passare allo step successivo: mettete il cibo sul palmo della mano e posizionatela all’interno della gabbia. Il piccolo, presto o tardi vi salirà sopra, a questo punto dovrete resistere all’impulso di prenderlo o si spaventerà. Potrete provare a prenderlo solo quando sarete certi che i timori nei vostri confronti saranno totalmente spariti, mai afferrarli calando la mano dall’alto (vi scambieranno per predatori) e prima di cingerli fatevi annusare. Finalmente avete conquistato il vostro peloso amico, è giunto il momento di farlo passeggiare fuori dalla gabbia. In questo caso dovete essere certi che non vi siano pericoli per l’animale: niente cavi elettrici, niente mobili o buchi in cui nascondersi, niente piante potenzialmente velenose. Uno dei luoghi più adatti solitamente è il bagno, li potrete far correre un po’ il vostro criceto per almeno mezz’ora tutte le sere. Durante la passeggiata non dovrete mai perderlo d’occhio o fare dell’altro, ritagliatevi un po’ di tempo da dedicare esclusivamente a lui.
CURA E IGIENE
Una volta a settimana la gabbia in cui alloggia il criceto andrà lavata e igienizzata. Durante quest’operazione è consigliabile mettere l’animale in un trasportino o in una bacinella dai bordi alti dalla quale non riesca ad uscire.
La gabbia andrà totalmente smontata e lavata con acqua calda e sapone neutro; la casetta, le ciotole, il beverino, la ruota e tutti gli altri oggetti andranno anch’essi lavati e asciugati allo stesso modo.
Una volta lavata la gabbia in tutte le sue parti potremo rimettere la lettiera, il fieno, la carta igienica e altri eventuali accessori.
Il beverino andrà igienizzato una volta al mese con acqua e amuchina, ricordandosi di risciacquarlo con abbondante acqua per non lasciare residui di disinfettante.
Per leggere la quinta e ultima parte clicca qui.
IL CRICETO: L’ALIMENTAZIONE
Se non hai ancora letto la prima e la seconda parte dell’articolo ecco i link:
Una volta allestita la gabbia si dovrà scegliere un buon mix di semi. In commercio ne esistono tantissimi tipi, nel caso in cui si sia indecisi su cosa acquistare il nostro suggerimento è quello di andare a leggere gli ingredienti:
- un buon mix non deve contenere coloranti e conservanti
- deve essere possibilmente sottovuoto (così da limitare la presenza di larve ed insetti o muffe)
- deve contenere bassissime quantità di semi grassi (semi di girasole, di zucca, di lino ecc..) e frutta secca (troppo zuccherina e poco adatta al criceto che è un animale che tende ad essere obeso e a sviluppare patologie come il diabete)
- non deve contenere sottoprodotti di nessun tipo, specialmente quelli da panificio
- un buon mix deve contenere il maggior numero di varietà possibili di cereali e semi (orzo, farro, avena, miglio, soia, piselli, riso, lenticchie, mais, sesamo, quinoa, grano tenero, grano saraceno ecc..)
- da evitare i mix contenenti fagioli. Ad oggi ci sono due scuole di pensiero riguardo i fagioli, c’è chi sostiene siano tossici chi no.. nel dubbio meglio non rischiare!
Oltre al mix che andrà posizionato in una ciotolina all’interno della gabbia, il criceto dovrà essere alimentato una volta al giorno con del cibo fresco: ogni giorno potrà essere somministrata la verdura, alternata con la frutta (non più di due volte a settimana) prediligendo quella meno zuccherina. Oltre alle verdure e alla frutta una volta a settimana bisognerà fornire un alimento proteico (formaggio light, yogurt, uovo sodo senza condimenti, carne o pesce bolliti senza condimenti, una o due crocchette per cani di buona qualità).
Tutti gli alimenti freschi dovranno essere dati lavati, asciutti e a temperatura ambiente, in caso contrario l’animale potrebbe avere episodi di dissenteria.
Essendo il criceto un roditore notturno è opportuno dare gli alimenti deperibili la sera e rimuoverne gli avanzi il mattino seguente prima che si deteriorino. Il mix invece va sempre lasciato a disposizione.
CIBI “SI”:
VERDURE: insalata (vanno bene tutte le varietà, attenzione però con la lattuga che è particolarmente ricca d’acqua e che se data in dosi eccessive potrebbe portare a episodi di dissenteria), pomodori (tranne le parti verdi della pianta e i semini), zucchine, asparagi, germogli di soia, patate (non devono essere germogliate e non vanno date le parti verdi della pianta perchè tossiche, va data bollita senza condimenti), carote (in quantità moderate perchè troppo ricche di carboidrati e poco digeribili), basilico, broccoli, cetriolo, zucca, finocchio, sedano, fagiolini e asparagi, piselli.
FRUTTA: mela, pera, pesca, banana, uva, arancia, mandarino, anguria, melone, fragola, lampone, mora, pompelmo, albicocca, ciliegia (senza nocciolo), mirtillo, cocco, prugna, noce, nocciola, arachide, pinoli, mango e papaia.
ALIMENTI PROTEICI: yogurt magro, uovo sodo, pollo bollito, pesce bollito, crocchette light per gatti di buona qualità o crocchette per cani di buona qualità, formaggio light possibilmente poco stagionato.
VIZI SALTUARI: uva passa, cereali per la prima colazione senza zucchero, biscotto light da cani e pane duro (questi cibi non vanno somministrati più di una volta al mese).
CIBI “NO”: parti verdi della patata, parti verdi del lampone, parti verdi e semini del pomodoro, cioccolato, dolci, caramelle, patatine fritte, cipolla, porro, aglio, alloro, fagioli, bulbi e carote in grossa quantità.
Per leggere la quarta parte clicca qui
IL CRICETO: L’ALLOGGIO
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