L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LA CALENDULA

Buongiorno Ragazze! ora che ho un pò più di tempo da dedicare al blog, cerco di riprendere parte di alcuni progetti lasciati indietro. Uno di questi è sicuramente l’erbario, ovvero una raccolta di articoli che trattano nello specifico le varie piante officinali. Trovo sia sempre utile sapere cosa ci si mette sulla pelle, in quanto, spesso, gli estratti di queste piante, li ritroviamo anche nei prodotti ecobio. Oggi perciò ho deciso illustrarvi le fantastiche proprietà della Calendula officinalis, una delle mie piantine preferite insieme alla Camomilla e alla Malva!
Nel caso foste interessate agli altri articoli dell’erbario, attualmente trovate sul blog le seguenti schede:
Matricaria recutita (camomilla)
Cannabis sativa (canapa)

La Calendula officinalis, conosciuta anche con il nome di Calendula, Fiorarancio, Calandria o Erba di San Cosimo, fa parte della famiglia delle Asteraceae ed è molto comune in tutte le zone del mediterraneo. Essa è riconoscibile dal bellissimo e caratteristico colore dei suoi fiori, arancioni o gialli, con forma simile a quella della margherita.

Le Asteracee sono una famiglia di piante dicotiledoni (piante a fiore nel cui seme l’embrione è dotato di due cotiledoni), per la maggior parte erbacee. La peculiarità di questa famiglia è l’infiorescenza a capolino composta da un insieme di piccoli fiori compatti tra loro. Delle Astereaceae fanno parte, oltre alla Calendula officinalis, la Matricaria recutita, il Taraxacum officinalis, l’Artemisia vulgaris e molte altre. La Calendula, può raggiungere fino a 70 cm di altezza. Presenta la radice fittonante, il fusto ramificato e ricoperto da peluria e foglie lanceolate a margine intero o leggermente dentato. Se strofinata, la pianta, emana un gradevole profumo, non forte, ma caratteristico. I fiori sono commestibili, dal gusto amarognolo e leggermente salato.

Le sue foglie possono essere raccolte da marzo a novembre, cogliendole una per una. I fiori, invece, si raccolgono da aprile a giugno quando non sono completamente aperti per evitare che sfioriscano.
Le foglie e soprattutto i fiori, se sono destinati all’essiccazione, devono essere lavorati velocemente e immediatamente dopo la raccolta, ponendoli in luoghi caldi, asciutti e bui in modo che l’acqua venga eliminata e la pianta non sbiadisca.
La calendula, una volta essiccata, può essere conservata ma è consigliabile farlo solo in luoghi molto asciutti, in quanto tende assorbire molto facilmente l’umidità e a deteriorarsi.

Le proprietà della Calendula sono molteplici e vengono spesso sfruttate per risolvere sia problemi interni che esterni. La si trova spesso in molti preparati erboristici e la sua attività si sviluppa ad ampio raggio: è antinfiammatoria, antisettica, antiparassitaria, cicatrizzante, ipotensiva, vasodilatatrice periferica, antispasmodica, antifungina e antivirale. Le sostanze che la rendono una pianta preziosa a questi scopi sono essenzialmente i flavonoidi, gli oli essenziali, i carotenoidi, gli alcoli triptenici e i saponosidi.
Per uso interno, generalmente sotto forma di  tintura madre o macerato glicerinato, viene impiegata nella disfunzioni dell’apparato genitale femminile, poichè aumenta le mestruazioni scarse e diminuisce le abbondanti; è anche utilissima soprattutto per uso esterno, poichè i principi attivi presenti hanno ottimi effetti su una grande quantità malattie della pelle, dall’acne ai geloni.
La tintura madre di calendula viene anche indicata per arrossamenti e infiammazioni della cute di qualsiasi origine. Generalmente è ben tollerata dalle mucose ed è molto indicata per gli eritemi da pannolino della prima infanzia.

Fonti: