L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LA CAMOMILLA

Ciao Ragazze/i!
Avendo recentemente comprato un pò di erbe aromatiche ed essendo che prossimamente avrò la possibilità di cominciare a piantarne una discreta quantità.. mi sembrava doveroso parlare delle loro proprietà curative nonché cosmetiche!
Per inaugurare “L’erbario” ho deciso di cominciare da una pianta molto comune quanto ricca di proprietà: la Camomilla!

La Matricaria recutita o Matricaria chamomilla, conosciuta comunemente con il nome di Camomilla, è una pianta facente parte della famiglia delle Asteraceae. Il suo nome deriva dal greco χαμαίμηλον (chamàimēlon), parola formata da χαμαί (chamài), “del terreno” + μήλον (mēlon), “mela” a causa del suo profumo che ricorda quello della mela Renetta. Questa derivazione è conservata nel nome spagnolo “manzanilla”, da manzana, che significa “mela”. Il nome del genere, Matricaria, proviene dal latino matrix, matricis, che significa “utero”, con riferimento al potere calmante nei disturbi mestruali.
La camomilla è una pianta erbacea annuale, la sua fioritura va da maggio a settembre e nasce spontaneamente nelle campagne, dove cresce, sia in collina che in pianura, privilegiando i terreni assolati. In natura esistono differenti varietà di Camomilla, ma quelle comunemente utilizzate dall’uomo sono principalmente due: la Camomilla romana e la Camomilla tedesca o comune.  La pianta ha radici a fittone e un portamento cespitoso, con più fusti che partono dalla base, più o meno ramificati nella porzione superiore ed è spiccatamente aromatica. Le foglie sono alterne e sessili, oblunghe. La lamina è bipennata di colore verde chiaro con lacinie lineari e sottili. I fiori sono riuniti in piccoli capolini con ricettacolo conico e cavo: i fiori esterni hanno la ligula bianca mentre quelli interni sono tubulosi con corolla gialla. I capolini di diametro di 1–2 cm, sono riuniti in cime corimbose. Tali fiori hanno un odore aromatico gradevole e contengono un’essenza caratteristica costituita dal principio attivo azulene, e da una mescolanza di altre sostanze (acido salicilico, acido oleico, acido stearico, alfa-bisabololo). Se raccolta allo stato spontaneo è facile confonderla con un altro tipo di camomilla, denominata volgarmente “bastarda”, non velenosa ma che può facilmente portare a reazioni allergiche a causa di alcuni principi attivi in essa contenuti.
Una particolarità che ci permette di riconoscere la camomilla comune dalle altre sono i petali rivolti verso il basso.
Di questa pianta vengono in genere raccolti i fiori, preferibilmente ancora semi chiusi e di un bel colore bianco. Una comune metodologia di raccolta consiste nel far passare fra le dita (o fra i denti di appositi pettinini) gli steli della pianta in maniera tale da raccogliere solamente i fiori, evitando una lunga fase di pulitura. I capolini vengono poi essiccati disponendoli in strati sottili all’ombra; si conservano poi in recipienti ermetici di vetro al riparo da fonti di luce ed umidità.
Da questi fiori si producono infusi che notoriamente vengono utilizzati per i loro effetti blandamente sedativi. Oltre che alla somministrazione orale, è possibile ricorrere all’uso di preparati di camomilla anche per nebulizzazioni, linimenti anti-stress, impacchi, colliri e collutori.


La camomilla è dotata di buone proprietà anti-infiammatorie, locali ed interne, e costituisce un rimedio calmante tipico dei fenomeni nevralgici (sciatica, trigemino lombaggine e torcicollo). Questo grazie a certi componenti dell’olio essenziale (alfa-bisabololo, guaiazulene, camazulene e farnesene), ad una componente flavonoide (soprattutto apigenina, quercetina, apiina eluteolina) ed ai lattoni matricina e des-acetil-matricarina. Il suo potere antiflogistico a parità di principio attivo (in peso) è stato comparato a quello del cortisone. Altri flavonoidi presenti (eupatuletina, quercimetrina) e le cumarine sono responsabili delle proprietà digestive e spasmolitiche. Queste combinazioni di principi attivi ne fanno un buon risolvente nella dismenorrea, nei crampi intestinali dei soggetti nervosi, negli spasmi muscolari e nei reumatismi. Nella medicina omeopatica, oltre alle indicazioni già elencate, la camomilla viene consigliata per i problemi associati alla dentizione, alla sindrome premestruale ed a varie malattie infantili come otiti, coliche e a numerosi problemi comportamentali. Sono infine note le proprietà nutrizionali della camomilla rispetto ai capelli e rispetto al cuoio capelluto; si utilizza anche per schiarire i capelli biondi che con il tempo tendono al castano: per questi scopi si deve preparare un infuso di fiori di camomilla, lasciarlo raffreddare, filtrarlo e poi utilizzarlo regolarmente dopo lo shampoo, per almeno una o due volte a settimana. L’olio di camomilla come anche l’infuso sono da sempre usati per lenire e calmare i rossori della pelle, gli impacchi caldi sono ottimi in caso di coliche epatiche, mentre i suffumigi di camomilla e rosmarino detergono, leniscono e ammorbidiscono la pelle. Il decotto di camomilla aggiunto all’acqua del bagno rilassa e decongestiona la pelle; inoltre la camomilla è da sempre utilizzata in cucina per preparare ottimi infusi, mentre nell’industria dolciaria è largamente utilizzata nella produzione di confetture, caramelle, gelati, gomme da masticare ed infine per aromatizzare i liquori quali ad esempio il Vermouth. La Matricaria chamomilla è conosciuta sin dai tempi più antichi e già gli egizi ne sfruttavano le sue proprietà. In passato i fiori di questa pianta venivano utilizzati come tabacco da pipa ed inoltre, il suo infuso, è un ottimo concime naturale in quanto a contatto con il terreno è capace di accellerare la fermentazione delle sostanze organiche.

 
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Matricaria_recutita
http://www.mr-loto.it/camomilla.html
http://www.elicriso.it/it/piante_aromatiche/camomilla_comune/#generali
 
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