IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: FACCIAMO IL SEITAN!

Ciao ragazze, buon anno! 
Come si usa dire: anno nuovo, vita nuova! infatti conto, entro l’anno, di diventare completamente vegetariana. Questo è il mio obbiettivo per il nuovo anno, ovviamente non farò di testa mia ma sarò affiancata da un nutrizionista perchè con queste cose non si scherza! Da domani comincerò la dieta di transizione che includerà cereali integrali, seitan, tofu, parecchia frutta e verdura nonchè derivati della soia.. così, per non dover diventare schiava del caro, in tutti i sensi, Naturasì ho deciso di provare a fare in casa il seitan! Per chi non conoscesse quest’alimento, il seitan, chiamato anche muscolo di grano, è un alimento molto antico di origine mediorientale formato esclusivamente dalla parte proteica ed insolubile della farina. E’ ricco di proteine, povero di grassi e colesterolo ma ha il limite di non poter essere assunto dalle persone celiache perchè composto appunto dal glutine!
In commercio si possono trovare tantissime varietà di seitan, il quale cambierà gusto a seconda della farina da cui è stato estratto e a seconda delle spezie utilizzate.
 
Per un panetto di seitan vi servirà:
– 1 kg di farina a vostra scelta (le migliori sono la manitoba e la farina di kamut)
– acqua q.b.
– olio evo
– salsa di soia
– spezie a piacere (io ho utilizzato aglio secco, rosmarino, chiodi di garofano, zenzero, pepe nero)
– cipolla
– sedano
– carota
 
Procedimento:
Munitevi di una ciotola capiente e unite al suo interno acqua e farina. Dovrete ottenere una palla di pasta soda, priva di grumi (simile all’impasto della pizza).
 
 
 
 
Se avete tempo, mettete in ammollo in acqua fredda la vostra pasta per almeno 2 ore, questo faciliterà il successivo lavaggio rendendolo più corto. Se invece, come me avete il tempo contato, passate direttamente al lavaggio della pasta aiutandovi con uno scolapasta.
 
 
Manipolate la pasta nell’acqua fredda come se steste ancora impastando, vedrete che quest’ultima si colorerà di bianco gesso.
 
 
Cambiate l’acqua e ripetete l’operazione di lavaggio sino a quando tutta la pasta si sarà liberata dell’amido lasciandola limpida.
Alla fine dei lavaggi, durante i quali il vostro impasto si sarà dimezzato in dimensioni, otterrete una sostanza spugnosa: il seitan!
 
 
Essendo che il seitan non sa di nulla consumato al naturale, a questo punto lo si dovrà lavorare in modo da renderlo appetibile! Per far ciò lo si dovrà mettere a marinare. Alcuni saltano questo passaggio per averlo neutro e lavorarlo in un secondo momento, io invece preferisco che sappia di qualcosa sin da subito 🙂 L’ho perciò immerso in una salsa composta da: salsa di soia, olio, rosmarino, aglio, zenzero, pepe nero e chiodi di garofano. 
Lasciate il seitan in ammollo il più a lungo possibile, io l’ho lasciato marinare 8 ore circa.
 
 
Giunti a questo punto preparate in una pentola a parte del brodo vegetale con cipolla(io ne ho messa solo mezza, ma dipende dai gusti), carota e sedano.
 
 
Portate il brodo ad ebollizione e aggiungetevi il composto in cui avete marinato il seitan.
 
 
Manipolate il seitan marinato in modo da dargli una forma cilindrica a salsicciotto e legatelo a caramella in un panno di cotone.
 
 
Immergete la caramella all’interno del brodo e fate cuocere il tutto per 60 minuti.
 
 
Passati i 60 minuti lasciate raffreddare il seitan nel brodo di cottura, dopo di che slegatelo e affettatelo! Il vostro seitan è pronto per essere cucinato come meglio credete: per polpette, stufati, ragu ecc!
 
 
Per conservarlo, visto che a me ne sono uscite 15 fette, potete scegliere se surgelarlo oppure conservarlo in frigorifero per un massimo di 10 giorni, coperto con il suo brodo di cottura, in un contenitore a chiusura ermetica.
 
Buon appetito Ragazze 🙂
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: VELLUTATA DI CAROTE

Ciao ragazze, scusate la prolungata assenza ma purtroppo nell’ultimo periodo è successo di tutto.. in primis l’influenza e secondo luogo i ladri che hanno deciso di far visita esattamente al mio vicino di casa con conseguente arrivo di polizia e pompieri anche nel nostro appartamento per vedere se si poteva entrare in qualche modo nella casa affianco senza dover smontare o ancor peggio buttare giù la porta..
Ecco perchè tutti i miei progetti per le foto-ricette purtroppo sono saltati, ma ho deciso che continuerò comunque a postarle perchè sono ricette semplici che possono tranquillamente essere utilizzate anche durante l’anno!
Questa sera mi sono cimentata per la prima volta in una vellutata di carote e caspita, non pensavo proprio venisse così buona! così ho deciso, anche se non era programmato, di condividerla con voi! La ricetta, a grandi linee, me l’ha suggerita la mia compagna di università la quale me l’ha consigliata come come ottimo rimedio contro la nausea, l’acidità e i problemi di stomaco in quanto è in grado di riequilibrarne il pH, inoltre è ricca di vitamine e sali minerali! (così mi è stato detto 😀 )
Non essendo una cosa programmata non ho fatto fotografie, ma all’incirca la vellutata o zuppa di carote dovrebbe avere questo aspetto:
 
Le dosi che vi fornirò sono per una persona, se volete prepararla per più persone aumentate proporzionalmente le dosi!
 
Ingredienti:
– 2 carote medie
– cipolla
– prezzemolo
– sale
– olio evo
– 1/4 di dado da brodo
– acqua q.b.
 
Procedimento:
Lavate e pulite le carote privandole dello strato più superficiale, ovvero quello che è stato a contatto con la terra, dividete la radice a metà per la lunghezza e tagliate il tutto a fettine il più sottili possibile (in questo modo la cottura risulterà più veloce). Ponete le carote in una pentola, aggiungete la cipolla, il prezzemolo, il dado e coprite d’acqua. Infine aggiungete il sale e l’olio extravergine d’oliva (ne basta davvero poco quindi non esagerate o la vellutata risulterà nauseante). Accendete il fornello e portate a bollore a fuoco vivace, raggiunto il bollore abbassate la fiamma e limitatevi a mescolare di tanto in tanto. Controllate lo stato di cottura delle carote con una forchetta, quando queste saranno morbide tanto da cominciare a sfaldarsi contro di essa togliete il tutto dal fuoco.
Adesso armatevi di frullatore ad immersione e frullate il tutto. Se la zuppa vi sembrerà troppo liquida lasciatela cuocere ancora un pò di modo da far consumare l’acqua in eccesso, al contrario allungate con un pò d’acqua o brodo vegetale avendo cura di ricontrollare le dosi di sale.
Servite la vellutata ancora calda e lasciate a disposizione l’olio extravergine d’oliva da poter aggiungere a crudo e del parmigiano (nel caso in cui possiate mangiarlo.. io l’ho mangiata senza ed era ottima comunque!), potete inoltre decorare il piatto con un ciuffetto di prezzemolo fresco e mettere al centro tavola un cesto con pane tostato a cubetti o crostini. Se non foste amanti dei crostini potete aggiungere del riso, meglio se integrale!
 
Buon Appetito a tutte! 🙂
 
 
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: LE CREPES ALLA FARINA DI CECI

Ciao ragazze! anche se un pò in ritardo con i tempi ecco una ricetta velocissima per fare delle fantastiche crepes senza uova e senza derivati animali!
Probabilmente qualcuna di voi conosce ricette simili, personalmente è la prima volta che provo a farle e devo dire che sono buonissime! la pastella può essere usata anche per fare una “frittata” di zucchine, patate, cipolle ecc.. insomma potrete far lavorare assolutamente la fantasia!
Questa è la ricetta che ho usato io (le dosi le ho fatte sul momento andando a naso e cercando di ricordarmi come si faceva una classica pastella da crepes, con queste vi verranno fuori 3 mestoli circa di pastella, quindi 3 crepes piccine, se volete farne di più aumentate le dosi proporzionalmente).
 
Ingredienti:
– 4 cucchiai di farina di ceci (usatene una bio o comunque di buona qualità perchè è quella che darà il gusto a tutto il composto)
– 1 cucchiaio d’olio evo
– 1/2 cucchiaino di bicarbonato
– acqua q.b.
– sale 
– pepe
 
Farcitura:
a piacere
 
Procedimento:
Mettete in una terrina la farina di ceci, l’olio, il bicarbonato, il sale e il pepe.
 
 
A questo punto, aiutandovi con una frusta, incorporate poco alla volta l’acqua sino ad ottenere una pastella piuttosto liquida che possa essere raccolta comodamente con un mestolo da minestra.
 
 
Scaldate a fuoco vivo una padella antiaderente con pochissimo olio evo, quando l’olio comincia a sfrigolare abbassate il fuoco del fornello e portatelo quasi al minimo. Mettete un mestolo di pastella nella padella calda e fate cuocere il tutto pochi minuti per lato. Attenzione: proprio come accade per le crepes tradizionali, anche la farina di ceci brucia facilmente, quindi fate attenzione perchè ci vuole veramente poco per fare un pasticcio!
 
 
Andate avanti e ripetete la cottura per ogni mestolo di pastella sino a quando non l’avrete terminata.
Consiglio: se potete farcite subito la vostra crepes o rischierà di rompersi.. io purtroppo ero da sola e infatti la seconda, durante la farcitura, mi si è rovinata.
 
 
Se dovete servirle come antipasto vi consiglio di farcile e arrotolarle di modo da poter poi tagliare tanti rotolini a mo’ di sushi, magari servendoli su un letto di lattuga per fare un pò di scena. Potete farcire la vostra crepes come meglio credete: 
– se non siete vegetariani ne avete intolleranze nei confronti dei latticini potete buttarvi sulla classica prosciutto cotto e formaggio
– se siete vegetariani potrete fare una farcitura caprese con pomodorini a dadini, mozzarella, sale olio e origano oppure con una crema di formaggio caprino, erba cipollina, sale e pepe. 
Io ho optato per la versione “ligure” ovvero la farcitura con il pesto!
Dovete sapere che qui in liguria, quando si va nelle creperie, tra le crepes salate c’è sempre la versione al pesto.
 
Per chi non sapesse come si prepara il pesto ligure, vi ricordo velocemente la ricetta..
Ingredienti:
– Foglie di basilico
– olio evo
– aglio
– parmigiano (c’è chi mette parmigiano e pecorino insieme, personalmente preferisco la versione con solo parmigiano)
– pinoli
– sale q.b.
 
Procedimento (tradizionalmente si utilizzava il mortaio, io lo faccio tranquillamente nel robot da cucina): lavate e asciugate le foglie di basilico fresco e ponetele nel bicchiere del robot da cucina insieme a uno spicchio d’aglio (se ne fate poco mettetene mezzo), una manciata di pinoli, una manciata di parmigiano e/o pecorino ed il sale. Azionate le lame e a filo aggiungete l’olio sino a quando non avrete raggiunto la consistenza di una crema spalmabile. A questo punto assaggiate, aggiustate eventualmente di sale e spalmate il pesto sulle vostre crepes. Se ve ne dovesse avanzare potete conservarlo nel frigo, in un recipiente per qualche giorno, avendo cura di coprire la supercie con dell’olio di modo che non scurisca. Con il pesto in eccesso potete condire degli ottimi spaghetti, meglio se le bavette (ovvero lo spaghetto lievemente schiacciato.. qui in liguria è un classico) oppure una pasta fresca a base di farina di castagne.
 
Care ragazze spero di avervi dato un’idea simpatica per preparare un gustoso antipasto! Alla prossima 🙂
 
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: IL TORTINO VEGANO ALLA ARSHES

Ciao ragazze! essendomi rassegnata a dover cucinare e avendo zero fantasia quando sono stanca, qualche sera fa, mentre parlavo con Daniela (in arte Arshes di *ArshesOnTheOtherside*) ho chiesto un aiuto sul come mettere insieme qualcosa di gustoso con quello che avevo in casa..e questa è la ricetta che ne è uscita 🙂
 
Ingredienti:
– 3 patate
– bietole o spinaci
– pinoli
– cipolla
– olio evo 
– pasta sfoglia
– spezie a piacere (io ho utilizzato maggiorana, noce moscata e pepe nero)
– sale q.b.
– pane secco grattuggiato
 
Pulite le bietole e le patate lessandole entrambe in acqua salata.
 
 
Prendete le bietole e mettetele in una casseruola (meglio se avete una padella) e ripassate la verdura con olio evo, pinoli e cipolla tagliata fine (io avevo solo la cipolla secca). Se le foglie delle bietole vi risultano troppo grandi tagliatele. Fate soffriggere il tutto sino a che l’acqua delle bietole non si sarà ritirata. 
 
 
Sbucciate le patate, eliminate le parti brutte e schiacciatele con uno schiaccia patate (io per far prima ho utilizzato la forchetta).
 
 
Unite bietole e patate, a questo punto aggiungete le spezie, 1 o 2 cucchiai d’olio a seconda della durezza del composto. Assaggiate e aggiustate di sale se serve.
 
Stendete la vostra sfoglia e bucherellatela per evitare che si gonfi in cottura.
 
 
Versate il ripieno all’interno della sfoglia, spianatelo e ripiegate il bordo di pasta in eccesso formando un grazioso bordino, spolverare la superficie con il pane secco grattuggiato.. a questo punto siete pronti per infornare!
 
 
Infornate a 180-200°C sino a quando la pasta sfoglia non risulterà croccante e dorata.
 
 
Lasciate intiepidire e servite con un contorno di verdure fresche come pomodori o insalta. Se realizzata in una teglia quadrata sarà certamente un simpatico cibo da “finger food”una volta tagliato a quadratini, in quanto l’impasto risulterà compatto e non rischierete di trovarvi la torta salata ovunque!
E anche per questa foto ricetta è tutto! Alla prossima!
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: I MUFFIN VEGANI AL CACAO

Ciao ragazze!
scusate l’assenza dell’ultimo periodo ma ho veramente tante cose in ballo.. comunque, questa sera ho deciso di rilassarmi preparando i muffin per la mia dolce metà! 
Come al solito, essendo io ancora agli inizi con la cucina vegana, non mi sono inventata nulla e ho preso spunto dal video di Valedocet!
La ricetta è molto semplice e veloce, le uniche cose indispensabili per la buona riuscita dei dolcetti sono i pirottini, l’apposita teglia da muffin e un pò di olio di gomito per girare l’impasto!
 
Ingredienti:
– 400 g di farina 0
– 180 g di zucchero
– 4 cucchiai di cacao in polvere (io ho utilizzato quello già zuccherato ma i muffin non sono venuti eccessivamente dolci, se usate quello amaro aumentate un pò la dose di zucchero)
– 250 ml di latte di soia aromatizzato alla vaniglia
– 100 ml di olio di semi (io ho utilizzato quello di semi di mais, evitate l’olio d’oliva perchè è troppo pesante e ha un gusto troppo connotativo per i dolci)
– 1 bustina di lievito per dolci (meglio se bio)
– un pizzico di sale
 
 
Preparazione:
 
Unite in una terrina la farina, lo zucchero, il sale, il cacao in polvere e mescolate il tutto aiutandovi con una frusta.
 
 
A parte unite latte e olio e poi incorporate la soluzione ottenuta nelle polveri sino ad ottenere un crema piuttosto densa.
 
 
Aggiungete la bustina di lievito ed aggiustate la consistenza dell’impasto aggiungendo eventualmente del latte di soia se dovesse risultare troppo duro. La consistenza giusta è quella dei classici impasti da torta.
 
A questo punto disponete i pirottini nella teglia da muffin, riempiteli e infornate i vostri dolcetti a 200°C per 15 minuti (forno statico).
 
 
Una volta pronti, sfornateli, lasciateli raffreddare e buon appetito!
 
 
Un consiglio in più: se come me volete utilizzare i muffin per la colazione e conservarli per più giorni, avvolgeteli uno ad uno nella pellicola per alimenti e riponeteli nel frigorifero!
 
Ragazze vi ricordo che il giveaway è sempre aperto con premi assolutamente naturali ed ecobio! Vi aspetto!
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: IL POLPETTONE LIGURE RIVISITATO

Ciao ragazze! mi sono appena resa conto che quando ho aperto il blog mi ero prefissata ogni tanto di postare qualche ricettina sfiziosa, magari vegetariana se non addirittura vegana.. Ho appena terminato di cucinare un piatto tipicamente ligure, purtroppo non l’ho fotografato, ma mi sono detta che nonostante manchino le immagini, qualcuno potrebbe trovare uno spunto sano e gustoso 🙂
 
Per chi ancora non lo sapesse, io non sono vegetariana ma non amo mangiare ne carne ne pesce sia per motivi etici sia per preferenze personali,inoltre da ormai quasi 4 anni ho scoperto di essere allergica alle uova e sono da sempre intollerante al latte e derivati.. ora vi starete domandando.. ma che diamine mangi?? sino a qualche tempo fa me lo sono chiesta anch’io.. sino a che non mi sono rassegnata a cucinare ex novo quasi tutto.. quindi al bando la pigrizia e cibi pronti e benvenuti fornelli!
La cucina della mia regione devo dire che mi è stata molto utile, infatti la cucina ligure è particolarmente ricca di verdure o comunque piatti facilmente modificabili, oggi perciò vorrei proporvi la ricetta del POLPETTONE LIGURE e la mia personale rivisitazione per renderlo appetibile anche a me, il procedimento è pressocchè identico!
 
POLPETTONE (ricetta originale)
– fagiolini (cornetti)
– patate
– 1 o 2 uova a seconda della quantità dell’impasto
– maggiorana
– parmigiano
– noce moscata
– sale
– olio extravergine d’oliva
 
POLPETTONE (ricetta riadattata)
– fagiolini (cornetti)
– patate 
– tofu morbido o ricotta di capra (per chi può fare uno strappo alla regola la ricotta di capra è quella con minor contenuto di lattosio)
– maggiorana
– noce moscata
– sale
– olio extravergine d’oliva
– pan-grattato
 
Procedimento:
Pulite le verdure. Non ho dato quantità precise perchè solitamente vado ad occhio, l’importante è che più o meno sia patate che fagiolini siano presenti in quantità simili.
Lessate le patate sino a farle diventare morbide e fate lo stesso con i fagiolini.
Schiacciate le patate con il passaverdure, tagliate con la mezzaluna i fagiolini in modo fine ma non troppo e unite il tutto in una terrina capiente. Aggiungete un cucchiaio o due d’olio.
A questo punto se non avete problemi e fate la ricetta originale aggiungete le uova, il parmigiano, la maggiorana, la noce moscata e aggiustate di sale.
Se invece fate la versione rivista unite 200g circa di tofu o ricotta di capra al composto, maggiorana, noce moscata e sale quanto basta.
Amalgamate tutto il composto in modo omogeneo con una forchetta. Ungete una teglia con un filo d’olio (evitate la carta da forno in questo caso perchè il polpettone altrimenti tende a rimanere crudo) e versatevi dentro il composto; spianate il tutto con un cucchiaio e decorate la superficie con una forchetta, spolverizzatelo con del pan grattato (pane secco macinato).
Questo è il mio prima di essere infornato
 
 
infornate a 200 gradi per mezz’ora a forno statico, per rendere la superficie un pò più abbrustolita io gli ultimi 5 minuti di cottura aziono il forno ventilato. 
Una volta cotto lasciatelo intiepidire e servitelo con un contorno a piacere. E’ ottimo sia tiepido che a temperatura ambiente.



Buon appetito 🙂

 
 

SPIGNATTANDO CON NATURALMENTEJO: OLEOLITO ALLA CAMOMILLA (METODO A FREDDO) 2 parte

Ciao ragazze, dopo l’ultimo post torniamo a parlare di cose un pò più allegre..
Ringrazio di cuore tutte le ragazze che mi sono state “virtualmente vicine” e che mi hanno capita..
Tornando a noi, oggi vi propinerò il secondo capitolo sugli oleoliti, (qui potete leggere la prima parte).
 
Da quando ho scritto l’ultimo post è passato all’incirca un mese, in questo periodo, ogni due giorni, agitavo gli oleoliti in modo tale che i fiori della camomilla in olio, a contatto con l’aria, non si annerissero. 
Ho lasciato passare i canonici 30 giorni, dopo di che ho filtrato il tutto.
Questo è ciò che occorre:
– un recipiente dove travasare l’olio
– un colino
– un cucchiaino
– una bottiglia di vetro scuro
– della carta da cucina o della carta filtro
– un imbuto
 
 
La prima filtratura l’ho fatta piuttosto grossolanamente aiutandomi col colino per alimenti e pressando a mano i fiori rimasti al suo interno con un cucchiaino per far scendere l’olio rimanente.
 
 
Questo è stato il risultato:
 
A questo punto ho fatto la seconda filtratura mettendo la carta filtro all’interno di un imbuto.
 
Ripetete l’operazione sino a quando non avrete eliminato tutti i residui della camomilla, imbottigliate e voilà! il vostro oleolito  è pronto!
 
 
Gli utilizzi di quest’olio sono molteplici:
– potete utilizzarlo così com’è come olio lenitivo post doccia
– su arrossamenti della pelle o pelle desquamata
– potete aggiungerne qualche cucchiaio nell’acqua della vasca per avere un effetto emoliente e lenitivo
– potete utilizzarlo come impacco schiarente sui capelli o comunque sul cuoio cappelluto irritato
– se spignattate è ottimo per essere aggiunto alle creme, soprattutto quelle per bambini
 
Per oggi è tutto ragazze! un bacio
 

SPIGNATTANDO CON NATURALMENTEJO: LOZIONE PROTETTIVA PER CAPELLI ALL’OLIO DI COCCO (+ DIY BONUS)

Ciao ragazze! In questi giorni ho provato a scrivere varie volte, ma alla fine non concludevo mai nulla..volevo però aggiornarvi, facendovi vedere i miei ultimi esperimenti! La settimana scorsa, da occitane, avevo comprato un mazzo di lavanda,ma avendolo preso di corsa non mi sono informata se la pianta era trattata o simili.. perciò ho preferito evitare di farvi l’oleolito e per non buttarlo l’ho utilizzato per comporre un sacchettino profuma biancheria!

 

Il sacchettino era un sacchettino fatto a mano recuperato dalla bomboniera di matrimonio di uno dei miei cugini; all’interno ho messo un mix di camomilla e lavanda e  per finire ho chiuso il tutto con 3 fili di cotone che ho trovato in casa! Fare queste cose mi piace veramente un sacco, provo una certa soddisfazione nel riuscire a riutilizzare le cose vecchie per fare qualcosa di utile e carino.. senza contare che ora la mia biancheria ha un ottimo profumo 😀

Questo è il risultato finale:

 

Oltre al sacchettino profuma biancheria oggi mi sono lanciata nella produzione di un latte protettivo per i capelli a base di olio di cocco! Come al solito non ho inventato nulla ma ho riadattato la ricetta del latte dopo sole di Carlita dolce, potete vedere il suo video qui. Purtroppo non ho fotografato tutta la procedura passaggio per passaggio come faccio solitamente perchè sinceramente dubitavo ne uscisse fuori qualcosa di decente e soprattutto perchè ho fatto tutto ad occhio.. come si sul dire sono andata a sentimento XD  Questo è il risultato:

 
 

Ingredienti:

  • olio di cocco
  • lecitina di soia
  • acqua demineralizzata
  • idrolato di camomilla
  • olio essenziale a piacere
  • conservante

Procedimento:

Scegliete il vostro contenitore, io ho utilizzato un flaconcino spray di Sephora, e riempitelo a metà con un olio o con il mix di oli che preferite. Dovendolo tenere in spiaggia, sui capelli, ho preferito utilizzare un olio leggero ed adatto ai capelli come l’olio di cocco. Nell’olio disperdete la lecitina di soia (la lecitina di soia si trova al supermercato nel reparto degli integratori alimentari, è solitamente venduta in barattoli sotto forma granulare. Oltre ad essere un valido aiuto per abbassare il colesterolo, la lecitina di soia, è un blando emulsionante ed ha proprietà riparatrici sul capello). Io ne ho utilizzato un cucchiaino pieno. Essendo la lecitina piuttosto ostica da sciogliere quando è granulare, cercate di polverizzarla o vi ci vorrà letteralmente un’ora per scioglierla.. e io ne so qualcosa purtroppo :S Quando la lecitina si è sciolta totalmente nell’olio mettete la vostra acqua demineralizzata in quantità pari all’olio. Agitate e mescolate il tutto sino a che non otterrete un’emulsione giallina che non si separa. Se come è capitato a me dovessero rimanere alcuni granelli di lecitina, non disperate, in qualche ora saranno totalmente sciolti! Se la vostra emulsione non riempie il flacone potete allungare il tutto con un pochino d’acqua oppure un idrolato a vostra scelta: io ho utilizzato un pò di idrolato di camomilla! Aggiungete il conservante. Se come nel mio caso non vi fa impazzire l’odore della lecitina potete correggerlo con qualche goccia di olio essenziale, io, in mancanza dell’olio essenziale di limone, ho utilizzato 10 gocce di olio essenziale di arancio dolce. 

Per oggi è tutto ragazze.. lasciatemi un commentino se, come me, amate riutilizzare cose vecchie e ridare vita agli oggetti, aspetto i vostri suggerimenti 😀


 

DETERSIVI ECOBIO E DIY: FARE IL SAPONE LIQUIDO PER LAVATRICE

Ciao ragazze! questo post è un pò diverso dal solito.. oggi infatti non parleremo di prodotti per la cura del corpo, ma di un prodotto che comunque viene utilizzato parecchio nelle nostre case inquinando a dismisura l’ambiente. Oggi infatti parleremo dei detersivi! Quando andiamo al supermercato troviamo una marea di prodotti: il detersivo per i capi neri, quello per i capi bianchi, quello per i colorati, quello che sa di rosa, quello che profuma di lavanda, quello liquido, quello in polvere, quello in scaglie, quello che penetra nelle fibre, quello con l’ossigeno attivo, senza contare tutti i prodotti per la pulizia di mobili, vetri, piatti e della casa in generale..
L’industria così, oltre a farci pensare di aver bisogno di 8 detersivi differenti per fare una lavatrice e di altri 14 per pulire casa, campa sull’ignoranza degli acquirenti, i quali si fermano all’etichetta senza chiedersi cosa contengano esattamente gli intrugli che vanno ad acquistare.. Spesso e volentieri mi è addirittura capitato di non trovare gli inci sulle confezioni: al posto della dicitura “ingredienti” infatti, ho letto una marea di volte “inci consultabili sul sito internet pincopallo”.. del resto a chi verrebbe in mente di controllare cosa contiene un detersivo??
Ora converrete con me che se sono al supermercato potrei non avere il tempo, ne la voglia, ne i mezzi per cercare la lista ingredienti su internet.. senza contare che 3/4 degli ingredienti sono composti chimici non ben decifrabili per una persona normale..
Tutto questo preambolo per dirvi che come al solito acquistiamo una marea di schifezze che oltre ad inquinare spesso sono causa di sfoghi allergici da contatto. Molte persone non passano all’ecobio per quel che riguarda la pulizia della casa per svariati motivi: c’è chi non ha tempo, chi dice che i detersivi ecobio costano troppo, chi è convinto che non lavino ne igienizzino tanto quanto quelli tradizionali.
Il post di oggi è dedicato a tutte quelle persone che ancora non sanno che si possono trovare prodotti verdi o semi verdi, efficaci e soprattutto acquistabili con un prezzo contenuto!
 
I prodotti con i quali mi sono trovata meglio per la pulizia della casa e che soddisfano i parametri sopracitati, sono sicuramente i prodotti della W5 ECO.
 
La W5 ECO è una linea di prodotti per la casa, certificata ECOLABEL, reperibile alla Liddl. La linea è composta da:
  • spray multiuso
  • detersivo per piatti
  • tabs per lavastoviglie
  • detersivo per pavimenti
  • igienizzante wc 
In casa ormai da parecchio tempo utilizziamo sia il detersivo per piatti, quello per pavimenti sia quello per la lavastoviglie. Il prezzo dei singoli prodotti non supera mai i 2 €. Questa linea non è totalmente verde, ma è comunque un buonissimo compromesso e un ottimo modo per avvicinarsi all’ecobio.
 
Il problema in casa però era rimasto per quel che riguardava i prodotti per il bucato.. cosa utilizzare? spesso mia madre comprava i detersivi nei discount per risparmiare e più volte ci è capitato di dover interrompere l’uso di alcuni di questi perchè mi davano reazioni allergiche.. essendo stufa di grattarmi e sentire quell’odore nauseante di profumo chimico, ho fatto una lunga ricerca sul web la quale mi ha fatto scoprire il SAPONE ALGA!
Probabilmente molti di voi lo conosceranno già, ma io non ne avevo mai sentito parlare.. la cosa che mi ha lasciata basita sicuramente è il suo prezzo: io ho pagato un panetto di sapone 0,89 € per 500 gr di prodotto.
 
 
 
Questo sapone, oltre ad essere totalmente ecobio (è fatto solo con olio di cocco,acqua e glicerina), ha una consistenza stranissima, è morbido al tatto e facilmente plasmabile: con una leggera pressione infatti, si spezza facilmente tra le dita.
 
Come si utilizza questo prodotto?
Il sapone, così come si presenta all’acquisto, è tranquillamente utilizzabile in lavatrice: si taglia un terzo di panetto e lo si posiziona direttamente all’interno del cestello, in caso di macchie lo si può strofinare direttamente sui tessuti.
Il bello però è non utilizzarlo così com’è (in questo modo se ne sprecherebbe troppo), ma lavoralo e arricchirlo per creare un vero detersivo personalizzabile, ecobiologico, efficace e soprattutto ad un prezzo irrisorio.
Sempre durante la mia ricerca infatti, sono incappata in un interessantissimo sito, La regina del sapone , nel quale veniva spiegato come rendere liquido il sapone alga, trasformandolo in un ottimo detersivo liquido per la lavatrice. Così, dopo aver comprato 3 panetti di sapone all’Ipercoop per un totale di spesa di 2.67€, mi sono rimboccata le maniche e ho eseguito la ricetta base del sapone liquido!
 
Occorrente:
– 3 panetti di sapone Alga da 500g l’uno
– 600 ml di acqua demineralizzata
– olio essenziale di tea tree
– olio essenziale di lavanda
 
Utensili:
– una pentola capiente
– un cucchiaio
– un mestolo
– un imbuto
– un vecchio recipiente di ammorbidente o detersivo liquido
 
Procedimento:
Spezzettate grossolanamente i panetti di sapone e mettete i pezzetti ottenuti in una pentola capiente.
 
 
Aggiungete 600 ml di acqua demineralizzata. [La ricetta originale prevedeva l’acqua del rubinetto, ma trovo sia più igienico utilizzare l’acqua demineralizzata per contrastare la formazione di batteri o simili che potrebbero far andare a male il tutto]
 
   
Accendete il fornello sotto la pentola avendo cura di tenere il tutto a fuoco medio. Mescolate di tanto in tanto sino a che tutto il sapone non si sarà sciolto. Se l’acqua inizia a bollire spegnete il fuoco e coprite la pentola con un coperchio. Se passati 10 minuti il sapone non sarà totalmente sciolto riaccendete la fiamma e ripetete il procedimento. (nel mio caso non ce n’è stato bisogno, si è sciolto tutto dopo 10 minuti).
Questo è quello che dovreste ottenere:
 
 
Lasciate raffreddare il tutto. 
(Durante la fase di raffreddamento ho notato che sulla superficie del detersivo si era formata una patina solida di sapone e pur togliendola continuava a riformasi. Per eliminare il problema, ho dato una mescolata con il mixer ad immersione. Li per li si formeranno parecchie bolle ma con il passare del tempo scompariranno da sole.)
 
Una volta raffreddatosi, potete travasare nel vostro recipiente il detersivo: io mi sono aiutata con un mestolo e un imbuto. 
Aggiungete gli olii essenziali a vostro piacimento, io ho utilizzato 15 gocce di olio essenziale di tea tree per avere un effetto antibatterico nonchè igienizzante sulla biancheria e 15 gocce di olio essenziale di lavanda per profumare. Non esagerate con gli olii essenziali o rischierete di trovarvi i vestiti macchiati.
 
Ecco il risultato finale:
 
 
 
Questo sapone può essere utilizzato come sapone liquido per la lavatrice, per lavare a mano, come detersivo per i piatti (utilizzate gli olii essenziali di limone e di menta piperita), come detergente per i pavimenti e, opportunamente diluito, (100 ml di sapone liquido in un litro di soluzione di acqua e alcohol alimentare, dove l’alcohol è presente al 20%), può essere utilizzato come spray multiuso.
 
Rifacendo un rapido calcolo: ho ottenuto 1,5 l di sapone liquido multiuso con una spesa totale di 3€ (2.60€ di sapone + 0,40€ di acqua demineralizzata)
 
Nei prossimi giorni farò la prova del nove facendo la lavatrice in modo totalmente ecobio e vi farò sapere i risultati 🙂 Per oggi è tutto Followers, alla prossima.
 
 

SPIGNATTANDO CON NATURALMENTEJO: OLEOLITO ALLA CAMOMILLA (METODO A FREDDO) 1 parte

Ciao ragazze! Innanzitutto volevo ringraziarvi perchè siamo a quota 100 followers!! Come ho anticipato su facebook a breve farò un giveaway! Nel frattempo, anche se la maggior parte di voi è via e quindi nessuno calcolerà di striscio i miei post (vabbè li leggerete tutti quando tornerete dalle vacanze.. ne sono sicura 😀 ), volevo farvi vedere come ho fatto i miei primi due oleoliti 🙂
Per fare gli oleoliti ho utilizzato le miscele di erbe e fiori secchi che ho comprato da altro mercato, entrambe di produzione biologica, ho inoltre preferito il metodo a freddo, sicuramente più semplice e meno dispendioso.
Ecco la lista di quello che vi occorre:
– erbe officinali essiccate (io ho utilizzato camomilla, anice e menta)
– olii vegetali puri
– tocoferolo
– barattolo in vetro con tappo a vite
Se siete alla prima esperienza con gli oleoliti conviene sempre cominciare con cose semplici, perciò optate per erbe già secche che potete trovare in erboristeria come camomilla, calendula, lavanda ecc..
Il procedimento a freddo è molto semplice, ma lungo, perciò armatevi di barattoli di vetro con tappo a vite (ottimi quelli per le conserve), olii, erbe e pazienza.


Riempite a metà con le erbe, nel mio caso la camomilla, un barattolo in vetro



Adesso aggiungete gli olii vegetali sino a ricoprire tutta la camomilla. Io ho utilizzato olio di mandorle dolci, olio di germe di grano, olio di riso in parti uguali e alla fine ho rabboccato il tutto con dell’olio di semi di girasole spremuto a freddo. Quando aggiungete gli olii ricordatevi sempre di lasciare almeno un dito di spazio tra quest’ultimi e il tappo.




Per aumentare l’efficacia cosmetica della camomilla ho anche aggiunto una bustina di camomilla setacciata. La camomilla setacciata infatti è la più efficace e ricca di principi attivi in quanto nella bustina vengono messe solo le parti “nobili” del fiore; inoltre, avendo un pò di cura nell’aprirla, ho ottenuto la carta filtro per filtrare successivamente il mio oleolito.
Se lo avete, potete aggiungere alla miscela del tocoferolo (vit. E). 
Sigillate il barattolo con il tappo, agitatelo e ricopritelo di carta stagnola; infine riponetelo in uno stipetto o mobile, al riparo dalla luce.
Dovrete lasciar riposare olio e erbe per 30-40 giorni, ricordandovi di shakerare il recipiente almeno una volta al giorno.
Nello stesso modo ho fatto anche un secondo oleolito di anice, camomilla e menta.
Tra 40 giorni vi mostrerò il filtraggio, l’imbottigliamento e vi parlerò dei vari utilizzi di quest’olio.
Al prossimo post 🙂