IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: CREMA DI CAVOLFIORE

Come vi avevo anticipato via facebook, ecco qui la ricetta della mia ultima sperimentazione culinaria: la crema di cavolfiore!

Ultimamente sto seguendo le peripezie dietetiche di Vaxl2007, la quale parla sempre di quanto sia buona la crema di cavolfiore! A furia di sentirla parlare di cavolfiore mi è venuta una voglia matta di provare, così ho comprato anch’io il famigerato ortaggio e sono andata a naso.

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Ingredienti (3 porzioni circa – dipende dalla grandezza del cavolfiore):

  • 1 cavolfiore
  •  acqua q.b.
  • cipolla
  • aglio
  • prezzemolo
  • sedano
  • 2 cucchiai d’olio evo
  • dado granulare (meglio se bio e senza schifezze)
  • sale (all’occorrenza)
  • peperoncino o pepe (facoltativo)

Utensili:

  • tagliere
  • coltello per verdure
  • 1 pentola
  • 1 mestolo di legno
  • frullatore (ad immersione o a bicchiere)

Preparazione:

Pulite il cavolfiore dalle foglie esterne, tagliatelo e lavatelo sotto l’acqua corrente. Se amate i gusti decisi, fate un piccolo soffritto di cipolla, sedano, carota e gli altri sapori con i due cucchiai di olio dopo di che passatevi il cavolfiore e infine aggiungete acqua sino a ricoprirlo. Se invece come me siete più salutiste adagiate il cavolfiore nella casseruola, copritelo d’acqua e aggiungete i sapori e l’olio senza soffriggere. Portate a bollore e aggiungete il dado granulare e il prezzemolo.  Lasciate cuocere a fuoco lento sino a che il cavolfiore non diventa morbido, assaggiate e aggiustate di sale. Spegnete il fornello e mettete da parte il cavolfiore in un piatto fondo. Prendete il vostro frullatore, mettevi il cavolfiore e 1 mestolo di brodo avanzatovi. Frullate e aggiungete brodo sino ad ottenere la consistenza desiderata.

Servitela tiepida accompagnata da crostini di pane integrale, un giro d’olio e una spolverizzata di parmigiano e, per chi gradisce, pepe o peperoncino!

Se vi avanza del brodo, non buttatelo ma utilizzatelo per qualche altra ricetta o come base per un’altra minestra.

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BUON APPETITO 🙂

naturalmenteJo

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: TIRAMISU’ VEGANO

Ciao ragazze! come vi avevo già anticipato su facebook, oggi ho provato a veganizzare la ricetta del tiramisù!
Nonostante le molte ricette in rete io ho cercato di arrangiarmi con quello che avevo, a posteriori, dopo l’assaggio, avrei fatto dei correttivi ma mi ritengo più che soddisfatta del risultato!
 
Ingredienti (2-3 persone):
– 1 confezione di biscotti secchi vegani (meglio ancora se assomigliano ai savoiardi, io per ora non li ho ancora trovati)
– 1 busta di crema pasticcera Paneangeli (è l’unica crema pasticcera vegana in circolazione a meno che non vogliate preparala voi)
– 250-300ml di latte di soia
– 4 tazzine di caffè o 4 tazzine d’acqua e 6 cucchiaini di orzo solubile
– zucchero q.b. (per zuccherare il caffè)
– 1 confezione di panna vegetale per dolci da montare
– cacao in polvere q.b.
 
Procedimento:
Preparate 4 tazzine di caffè espresso e zuccheratelo; se non siete amanti del caffè come me o devono mangiarlo dei bambini potete tranquillamente ripiegare sul caffè d’orzo solubile.
 
Miscelate il preparato in polvere della Paneangeli con 250ml di latte di soia e mescolate energicamente con una frusta sinché il composto non si sarà addensato. 
 
A questo punto montate la panna vegetale e unitela un pò alla volta alla crema, io questo passaggio non l’avevo fatto e il tiramisù è rimasto un pò pesante, dovessi rifarlo in futuro aggiungerei qualcosa come la panna in modo da rendere maggiormente spalmabile la crema.
Prendete una pirofila, sporcatela di crema in maniera grossolana e bagnate i biscotti nel caffè. Alternate biscotti e crema in più strati e terminate con una guarnizione di cacao in polvere. Se non avete il cacao potete usare anche un pò di orzo.
 
Il tiramisù vegan è pronto!A questo punto lasciatelo riposare in frigo per qualche ora e poi servitelo! Alla prossima ragazze!
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: LASAGNE VEGAN!

Ciao ragazze! essendo io una boicottatrice convinta degli gli europei, ho deciso di impiegare il mio tempo in maniera più produttiva scrivendovi un post!
Oggi infatti mi sono lanciata nella preparazione delle lasagne vegan! Erano secoli che non mangiavo le lasagne principalmente per 2 motivi:
– non trovavo la pasta apposita senza uova
– non sapevo con cosa sostituire la besciamella
L’altro giorno finalmente sono riuscita a trovare la pasta senza uova (non ho la macchinetta per farla purtroppo.. ma credo che prima o poi la comprerò!) e ho avuto la brillante idea di sostituire la besciamella con la panna vegetale di cui vi ho parlato precedentemente!
Ma veniamo alla ricetta..
Ingredienti:
– pasta per lasagne senza uova
– panna vegetale
– salsa di pomodoro o ragù di seitan
– olio q.b.
– sale q.b.
….. e tanta pazienza
 
 
 
Innanzitutto preparate il sugo, la ricetta come ben sapete prevede il ragù io ho preferito fare un sugo semplice per rendere il piatto più leggero visto il caldo.. Nel caso vogliate fare le cose per bene potete fare il ragù di seitan. Vi lascio qui la ricetta di Nonna Ananda! Adoro questa Nonnina, è troppo dolce *__*
 
 
 
Tornando alle nostre lasagne.. fate sbollentare la pasta o rimarrà dura come il marmo nonostante la successiva cottura in forno! Perciò fate bollire, in una pentola capiente, dell’acqua e mettevi dentro un cucchiaio d’olio. Lo sbollentamento è sicuramente la parte più noiosa, in quanto la pasta va fatta cuocere foglio per foglio o si attacca. Questa pasta in particolare oltretutto ci ha messo un’eternità a cuocere (10 minuti a foglio), però devo dire che ne è valsa la pena perchè è venuta buonissima.
Superato lo scoglio dello sbollentamento, disponete il primo strato di pasta, mettete la salsa o il ragù di seitan dopo di che mettete la panna vegetale; continuate così sino a che non avete finito tutti gli ingredienti. Nel caso voleste arricchire le lasagne potete aggiungere tra uno strato e l’altro delle verdure tagliate a dadini e precedentemente passate in padella! 
Finita la composizione della teglia, scaldate il forno a 180°C in modalità ventilata e infornate quel tanto che basta per far si che si formi la crosticina sulla superficie delle lasagne. Inutile dire che se siete vegetariani potete aggiungere all’ultimo strato un pò di parmigiano di modo che la crosticina venga dorata e croccante!
 
Questo è il risultato finale! Purtroppo non sono riuscita a fotografare la teglia intera perchè non sono arrivata in tempo! Sappiate comunque che le ha mangiate persino il mio ragazzo, assolutamente onnivoro, gradendole non poco.. perciò sono da provare! ^^
 
 
Ragazze, per oggi è tutto! Spero di esser riuscita a darvi qualche utile suggerimento anche questa volta.. Alla prossima!
 
 

SCOPERTA CULINARIA DEL MESE: LA PANNA VEGETALE

Ciao ragazze! oggi faccio proprio un mini post al volo per condividere con voi la mia ultima scoperta: la panna vegetale.
So che non è una novità.. ma sinceramente non ne avevo mai trovata una che potesse competere con la panna da cucina tradizionale così per anni ho rinunciato a tutte quelle cose super “porcose” che ogni tanto si mangiano come: tortellini, panna e piselli o simili! Anni fa avevo provato una panna vegetale a pochi centesimi e dire che aveva un gusto orribile è un eufemismo.. da li avevo messo una croce sulla voce panna vegetale! La settimana scorsa però, andando al Naturasi, ho trovato la panna vegetale da cucina della Provamel, marca di cui vi ho già parlato in questo Post


Io ho avuto fortuna e l’ho trovata in offerta a 1 euro e qualche centesimo ma sicuramente a prezzo pieno non costa poco. Però c’è da dire che non è una cosa che si mangia tutti i giorni perciò quando vogliamo proprio toglierci uno sfizio si può anche fare!
L’ho utilizzata per condire la pasta in abbinata con delle verdure e anche mia madre, che non ha problemi con i latticini, ha apprezzato parecchio!

Come l’ho cucinata?

Ingredienti per il condimento:
– Panna vegetale
– cipolla secca
– noce moscata
– pepe nero
– sale q.b.
– verdura a piacere e/o prosciutto cotto/speck nel caso non siate vegetariani o vegani

In una padella antiaderente versate la panna. Non c’è bisogno di olio in quanto anche la panna vegetale, come la panna classica, è molto grassa. Aggiungete i sapori e la verdura scelta dopo di chè lasciate ridurre il tutto. Versate la pasta nel condimento e buon appetito! Secondo me, a livello di gusto non si sente alcuna differenza.. sono convinta che si potrebbe facilmente fregare chi si rifiuta di mangiare “roba vegetale” 😉

Alla prossima ragazze! 


<< NON MANGI NE LATTICINI NE UOVA?? POVERINA! >> PARTE 1# I DOLCI!

Ciao ragazze! No non sono impazzita.. questo è un post un pò diverso dal solito, dedicato a chi, come me, ha delle restrizioni alimentari da seguire per motivi di salute. Chi ne soffre sa che già il non poter mangiare latte e derivati è una grossissima limitazione, soprattutto con il nostro tipo di cucina.. se poi le intolleranze o le allergie sono più di una, spesso la situazione diventa insostenibile!
Solitamente il panico assale nei primi mesi, dove si deve riformulare totalmente la dieta e vi sembrerà di mangiare aria, ma il problema più grosso di chi non può mangiare ne latte ne uova sono assolutamente i dolci! Brioches, biscotti, torte, crostate, muffin, merendine e persino la maggior parte del cioccolato in vendita nei supermercati contengono l’uno o l’altro ingrediente (se non entrambi) e anche entrare dal fornaio diventa una lotta tra il vostro autocontrollo e la vostra golosità. 
La stessa pizza diventa triste.. perchè dobbiamo dirlo.. la pizza senza formaggio che pizza è?? 
Quindi oggi mi piacerebbe dare qualche dritta a chi ha il mio stesso problema e si trova alle prime armi, non sa che prodotti sostitutivi comprare ne dove reperirli. Premettendo che ovviamente un pò di sacrificio lo si fa comunque, soprattutto quando si è fuori casa, devo dire che da quando sono a dieta ho scoperto un sacco di cibi sicuramente più salutari nonchè dolci e pietanze altrettanto buone!

N.B. TUTTE LE MARCHE CITATE SONO REPERIBILI PRESSO I SUPERMERCATI DELLA CATENA NATURASI E NEI NEGOZI DI ALIMENTARI BIO.

Per quel che riguarda il latte vaccino, il sostituto per eccellenza è il latte di soia! Però non è così facile.. la maggior parte dei latti di soia da discount, oltre a fare veramente schifo spesso provengono da soia OGM. Tra tutti i latte di soia che ho provato, quello che assomiglia di più al latte di mucca è sicuramente quello della Provamel aromatizzato alla vaniglia. Esiste in diversi formati:
– da 1 litro
– drink da 250ml

Provamel soya drink vaniglia e cacao

e in diversi gusti:
– al naturale
– alla vaniglia
– al cacao (buonissimo)

Nel caso in cui non vi trovaste bene con il latte di soia, esistono tanti altri latti vegetali come il latte di riso, il latte d’avena e il latte di mandorla.
Personalmente, visto che non ho l’abitudine di bere latte di alcun tipo a colazione, opto per la versione drink da 250ml che potete vedere in foto.
Il latte di soya alla vaniglia è ottimo per preparare dolci vegani, mentre per le preparazioni salate trovo sia migliore il latte di riso.. provatelo per fare un purè! Sarà ottimo e anche chi non è abituato ad usare i latti vegetali vi farà i complimenti! (parola di fidanzato che mangia il purè con il latte di riso nonostante sia super schizzinoso!).

I dolci più facili da reperire, privi di latte e uova, sono certamente i budini addensati solitamente con gomma xantana o guar. Se vi piacciono questo tipo di dolci a cucchiaio, per ora i migliori che ho provato sono i budini marca Sojade! Anche questi sono disponibili in svariati gusti:
– vaniglia (i miei preferiti)
– cioccolato
– caramello 


Sulla falsa riga dei monoporzione, anche la Provamel fa un prodotto simile ma contenuto nel tetrapack:


I budini Sojade e Provamel sono ovviamente a base di soya! Se non vi piacessero sappiate che ne esistono anche di altre marche, come ad esempio quelli della Naturattiva, a base di latte di riso:


Quest’ultimo non l’ho mai provato! L’ho preso in offerta.. vi saprò dire se sono mangiabili! La Naturattiva fa anche degli ottimi gelati alla soya. Per chi non lo sapesse, questa marca è prodotta e distribuita dalla stessa azienda che mette in commercio la Valsoia, trovo però sia decisamente migliore di quest’ultima.

Ed ora il tallone d’Achille per eccellenza: i biscotti!
Per chi ama il cacao in tutte le salse, consiglio i frollini di Kamut delle Ecor.

Mentre per chi preferisce biscotti più semplici, sono assolutamente da provare i biscotti al limone della Fior di Loto! Non hanno assolutamente nulla da invidiare a dei biscotti normali!

Inutile dire che i dolci migliori sono quelli fatti in casa.. nel caso voleste provare a fare dei dolci vegani, vi ricordo i link alle ricette già presenti sul blog:


Nel caso trovaste interessanti questo tipo di post fatemelo sapere lasciando un commentino 🙂 perchè vorrei fare lo stesso tipo di articolo anche per i cibi salati!

Per oggi è tutto ragazze! Un bacio



IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: LA MIA PRIMA CROSTATA VEGAN (+ I MIEI REGALI DI COMPLEANNO)

Ciao ragazze! Come vi avevo scritto nello scorso post è stato il mio compleanno! Ormai erano anni che non festeggiavo mangiando una fetta di torta a causa delle mie allergie, ma quest’anno ho deciso di provare e, dopo aver cercato e ricercato in rete, sono incappata in una ricettina molto semplice chiamata “La torta dei 5 ingredienti“! Ammetto di aver un pò modificato la ricetta a mio gusto ma devo dire che il risultato è stato più che buono! L’unico difetto che non so come risolvere è che la base della crostata risulta parecchio friabile, quindi bisogna fare attenzione quando si tengono le fette in mano! Non ho fotografato l’intero procedimento perchè non sapevo cosa ne sarebbe uscito.. comunque questo è il risultato:
 
 
 
Ingredienti:
300g di farina 00
100g di olio
90g di malto di riso (nella ricetta originale veniva consigliato il malto di miglio)
Confettura di frutta (io ho utilizzato la confettura di ciliegie)
acqua al bisogno
 
Procedimento:
In una terrina unite farina, olio e malto di riso. Impastate il tutto sino ad ottenere un palla.  La prima volta vi consiglio di utilizzare le dosi indicate senza aggiungere acqua e provare ad assaggiare. A mio gusto con queste dosi di olio, la base rimane troppo untuosa perciò la prossima volta metterò 90g di olio e 10g di acqua per renderla un pò più leggera. La ricetta originale a questo punto dice di far riposare un’ora la pasta a temperatura ambiente, io invece l’ho fatta riposare in frigorifero per renderla maggiormente lavorabile. 
Passata l’ora prendete la vostra pasta e stendetela con il mattarello oppure allargatela in una teglia antiaderente con le mani (io ho steso direttamente nella teglia). Ricoprite con la confettura che più vi piace e infornate, nel forno statico preriscaldato a 180°C per 30-40 minuti.
 
Tralasciando il lato culinario, ho anche ricevuto alcuni regali:
 
Primo su tutti è stato il cellulare nuovo! Il mio, poverino, ormai non ce la faceva più e dava chiari segnali di squilibrio.. così l’ho mandato in pensione 😀
 
altri due regali super graditi sono stati una sciarpina sui colori del beije e dell’azzurro e una borsa molto estiva di stoffa.. io li trovi stupendi *__*
 
 
Per la casa nuova mi sono stati regalati gli accessori per il bagno della Amadeus che puntavo da un pò in un negozio della mia città, rigorosamente in stile Shabby chic 🙂
 
 
Il dvd di Ponyo sempre di Miyazaki (ormai sono a quota 4 dvd della Studio Ghibli *__*)
 
 
So che qualche regalo deve ancora arrivare ma nel frattempo ci tenevo a farvi vedere questi, soprattutto ci tenevo a farvi vedere gli accessori per il bagno perchè so che qualcuna di voi era interessata anche agli acquisti casalinghi 🙂 Un bacio ragazze, alla prossima!

AGGIORNAMENTO: ecco gli altri regalini che ho ricevuto per il compleanno! sempre per chi era interessato agli accessori per la casa, mi sono stati regalati due set per la colazione composti da tovaglietta americana, tovagliolo e mug..

.. E una confezione di sapone nero con tanto di guantino esfoliante! Non sono ancora riuscita a fare la fotografia del prodotto per mancanza di tempo, perciò momentaneamente vi lascio un’immagine reperita da internet! Prima o poi troverete la recensione sul blog!
 
 
Questa volta è veramente tutto! Probabilmente a breve farò un piccolo haul di vestiario.. sempre che io riesca a trovare un minuto per andare a comprare qualcosa!

 

 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: POLPETTE DI ZUCCA E TOFU

Ciao ragazze! essendo che qualcuna di voi mi ha chiesto qualche dritta su come cucinare il tofu, ho pensato di condividere uno dei miei ultimi esperimenti culinari!
Come saprete, sono a dieta e la domenica sera è la giornata dedicata al tofu! Prima di cominciare con la ricetta ecco qualche informazione in più su quest’alimento:
 
 
Il tōfu (dal cinese 豆腐, pinyin dòufǔ), talvolta definito anche come caglio di semi (di soia), è un alimento diffuso in quasi tutto l’estremo oriente (Cina, Giappone, Corea, Vietnam, Thailandia, Cambogia) ed è appunto costituito dalla parte proteica del fagiolo. Sebbene il suo nome sia giapponese, ha origini cinesi, viene ricavato dalla cagliatura del latte di soia e dalla successiva pressatura in blocchi generalmente nella forma di parallelepipedo. 
Esistono varie tipologie di tofu, le principali sono:
  • il tofu delicato: (嫩豆腐 o 滑豆腐 in cinese, “tōfu delicato” o “tōfu liscio”; 絹漉し豆腐, kinugoshi tōfu in giapponese) è il tōfu che trattiene la maggior quantità di liquido. Ha una consistenza molto simile a un budino delicato.
  • il tofu solido: (豆腐 in cinese; 木綿豆腐, momendōfu in giapponese, letteralmente “armonia di tōfu”): anche se prosciugato e pressato, questa forma di tōfu fresco contiene ancora una grande quantità di liquido. Possiede la consistenza della carne cruda, ma, se pressato, torna facilmente alla forma originale. La superficie del tōfu è generalmente segnata con il motivo della mussola nella quale la forma era inserita. Si può tagliare facilmente a “cubetti”.
  • il tofu secco: (豆乾 in cinese, letteralmente “tōfu secco”): è una particolare varietà di tōfu con la più bassa quantità di liquidi tra tutti i tōfu freschi. È compatto come la carne cotta e, qualche volta, presenta una consistenza elastica. Se si affetta in modo sottile si sbriciola facilmente.
Nei negozi biologici, oltre a queste tipologie di tofu, possiamo trovare anche quelli aromatizzati (basilico, pomodoro, sesamo ecc..).
 
Dopo questo piccolo preambolo passiamo alla ricetta:
 
Ingredienti:
– 1/2 zucca
– 200 g. di tofu al naturale
– 1 patata precedentemente lessata
– olio evo
– salsa di soia
– pan grattato
– prezzemolo
– noce moscata
– paprika dolce
– semi di sesamo
-sale
 
Procedimento:
Cuocete la mezza zucca al forno o al vapore e una volta cotta rimuovete la scorza (quest’operazione risulterà molto più semplice a cottura ultimata). Io ho optato per la cottura al vapore visto che è molto più veloce e soprattutto perchè la mia zucca era surgelata.
 
 
Nel frattempo prendete il vostro tofu, scolatelo dall’eventuale liquido di conservazione e sminuzzatelo con le mani. Una volta sminuzzato aggiungete 1 cucchiaio di olio evo e un cucchiaio di salsa di soia.
 
 
 
Unite in una terrina dai bordi alti il tofu e la zucca a cubetti e affinate la grana dell’impasto con una forchetta. 
 
 
Aggiungete la mezza patate, il prezzemolo, la noce moscata e la paprika dolce ed infine un cucchiaio d’olio per ammorbidire l’impasto.
 
 
A questo punto passate l’impasto nel mixer di modo da ottenere una texture omogenea e non granulosa. Aggiustate di sale e modificate la consistenza con qualche cucchiaio di pan grattato se necessario.
 
In un piatto a parte mettete del pan grattato, del prezzemolo, qualche cucchiaino di semi di sesamo e un filo d’olio (l’olio servirà per far si che la panatura rimanga attaccata alle nostre polpette visto che non utilizzeremo l’uovo). Preparate le polpette e passatele nel pan grattato aromatizzato.
 
 
A questo punto potete friggerle, cuocerle al forno o sulla piastra. Personalmente ho notato che rimangono molto meglio fritte.. c’è poco da fare.. quindi se siete a dieta potete provare queste polpette nel cosiddetto “giorno libero” (il mio è appunto la domenica), se invece non avete problemi… BUON APPETITO!
 
Purtroppo non ho una foto delle polpette cotte perchè le prime polpette che ho fatto erano orribili esteticamente, mentre quelle che vedete mi sono dimenticata di fotografarle una volta cotte :S 
Per concludere..Piccolo consiglio: con queste quantità verranno fuori parecchie polpette, per conservarle vi suggerisco di cuocerle e surgelarle in monoporzioni di modo da non mongiare polpette per un mese 🙂 sono ottime, risolvono splendidamente un pranzo o una cena accompagnate da un’insalata o con delle verdure cotte e si scaldano molto velocemente!
 
Per oggi è tutto ragazze!
 
 
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: FACCIAMO IL SEITAN!

Ciao ragazze, buon anno! 
Come si usa dire: anno nuovo, vita nuova! infatti conto, entro l’anno, di diventare completamente vegetariana. Questo è il mio obbiettivo per il nuovo anno, ovviamente non farò di testa mia ma sarò affiancata da un nutrizionista perchè con queste cose non si scherza! Da domani comincerò la dieta di transizione che includerà cereali integrali, seitan, tofu, parecchia frutta e verdura nonchè derivati della soia.. così, per non dover diventare schiava del caro, in tutti i sensi, Naturasì ho deciso di provare a fare in casa il seitan! Per chi non conoscesse quest’alimento, il seitan, chiamato anche muscolo di grano, è un alimento molto antico di origine mediorientale formato esclusivamente dalla parte proteica ed insolubile della farina. E’ ricco di proteine, povero di grassi e colesterolo ma ha il limite di non poter essere assunto dalle persone celiache perchè composto appunto dal glutine!
In commercio si possono trovare tantissime varietà di seitan, il quale cambierà gusto a seconda della farina da cui è stato estratto e a seconda delle spezie utilizzate.
 
Per un panetto di seitan vi servirà:
– 1 kg di farina a vostra scelta (le migliori sono la manitoba e la farina di kamut)
– acqua q.b.
– olio evo
– salsa di soia
– spezie a piacere (io ho utilizzato aglio secco, rosmarino, chiodi di garofano, zenzero, pepe nero)
– cipolla
– sedano
– carota
 
Procedimento:
Munitevi di una ciotola capiente e unite al suo interno acqua e farina. Dovrete ottenere una palla di pasta soda, priva di grumi (simile all’impasto della pizza).
 
 
 
 
Se avete tempo, mettete in ammollo in acqua fredda la vostra pasta per almeno 2 ore, questo faciliterà il successivo lavaggio rendendolo più corto. Se invece, come me avete il tempo contato, passate direttamente al lavaggio della pasta aiutandovi con uno scolapasta.
 
 
Manipolate la pasta nell’acqua fredda come se steste ancora impastando, vedrete che quest’ultima si colorerà di bianco gesso.
 
 
Cambiate l’acqua e ripetete l’operazione di lavaggio sino a quando tutta la pasta si sarà liberata dell’amido lasciandola limpida.
Alla fine dei lavaggi, durante i quali il vostro impasto si sarà dimezzato in dimensioni, otterrete una sostanza spugnosa: il seitan!
 
 
Essendo che il seitan non sa di nulla consumato al naturale, a questo punto lo si dovrà lavorare in modo da renderlo appetibile! Per far ciò lo si dovrà mettere a marinare. Alcuni saltano questo passaggio per averlo neutro e lavorarlo in un secondo momento, io invece preferisco che sappia di qualcosa sin da subito 🙂 L’ho perciò immerso in una salsa composta da: salsa di soia, olio, rosmarino, aglio, zenzero, pepe nero e chiodi di garofano. 
Lasciate il seitan in ammollo il più a lungo possibile, io l’ho lasciato marinare 8 ore circa.
 
 
Giunti a questo punto preparate in una pentola a parte del brodo vegetale con cipolla(io ne ho messa solo mezza, ma dipende dai gusti), carota e sedano.
 
 
Portate il brodo ad ebollizione e aggiungetevi il composto in cui avete marinato il seitan.
 
 
Manipolate il seitan marinato in modo da dargli una forma cilindrica a salsicciotto e legatelo a caramella in un panno di cotone.
 
 
Immergete la caramella all’interno del brodo e fate cuocere il tutto per 60 minuti.
 
 
Passati i 60 minuti lasciate raffreddare il seitan nel brodo di cottura, dopo di che slegatelo e affettatelo! Il vostro seitan è pronto per essere cucinato come meglio credete: per polpette, stufati, ragu ecc!
 
 
Per conservarlo, visto che a me ne sono uscite 15 fette, potete scegliere se surgelarlo oppure conservarlo in frigorifero per un massimo di 10 giorni, coperto con il suo brodo di cottura, in un contenitore a chiusura ermetica.
 
Buon appetito Ragazze 🙂
 

IN CUCINA CON NATURALMENTEJO: VELLUTATA DI CAROTE

Ciao ragazze, scusate la prolungata assenza ma purtroppo nell’ultimo periodo è successo di tutto.. in primis l’influenza e secondo luogo i ladri che hanno deciso di far visita esattamente al mio vicino di casa con conseguente arrivo di polizia e pompieri anche nel nostro appartamento per vedere se si poteva entrare in qualche modo nella casa affianco senza dover smontare o ancor peggio buttare giù la porta..
Ecco perchè tutti i miei progetti per le foto-ricette purtroppo sono saltati, ma ho deciso che continuerò comunque a postarle perchè sono ricette semplici che possono tranquillamente essere utilizzate anche durante l’anno!
Questa sera mi sono cimentata per la prima volta in una vellutata di carote e caspita, non pensavo proprio venisse così buona! così ho deciso, anche se non era programmato, di condividerla con voi! La ricetta, a grandi linee, me l’ha suggerita la mia compagna di università la quale me l’ha consigliata come come ottimo rimedio contro la nausea, l’acidità e i problemi di stomaco in quanto è in grado di riequilibrarne il pH, inoltre è ricca di vitamine e sali minerali! (così mi è stato detto 😀 )
Non essendo una cosa programmata non ho fatto fotografie, ma all’incirca la vellutata o zuppa di carote dovrebbe avere questo aspetto:
 
Le dosi che vi fornirò sono per una persona, se volete prepararla per più persone aumentate proporzionalmente le dosi!
 
Ingredienti:
– 2 carote medie
– cipolla
– prezzemolo
– sale
– olio evo
– 1/4 di dado da brodo
– acqua q.b.
 
Procedimento:
Lavate e pulite le carote privandole dello strato più superficiale, ovvero quello che è stato a contatto con la terra, dividete la radice a metà per la lunghezza e tagliate il tutto a fettine il più sottili possibile (in questo modo la cottura risulterà più veloce). Ponete le carote in una pentola, aggiungete la cipolla, il prezzemolo, il dado e coprite d’acqua. Infine aggiungete il sale e l’olio extravergine d’oliva (ne basta davvero poco quindi non esagerate o la vellutata risulterà nauseante). Accendete il fornello e portate a bollore a fuoco vivace, raggiunto il bollore abbassate la fiamma e limitatevi a mescolare di tanto in tanto. Controllate lo stato di cottura delle carote con una forchetta, quando queste saranno morbide tanto da cominciare a sfaldarsi contro di essa togliete il tutto dal fuoco.
Adesso armatevi di frullatore ad immersione e frullate il tutto. Se la zuppa vi sembrerà troppo liquida lasciatela cuocere ancora un pò di modo da far consumare l’acqua in eccesso, al contrario allungate con un pò d’acqua o brodo vegetale avendo cura di ricontrollare le dosi di sale.
Servite la vellutata ancora calda e lasciate a disposizione l’olio extravergine d’oliva da poter aggiungere a crudo e del parmigiano (nel caso in cui possiate mangiarlo.. io l’ho mangiata senza ed era ottima comunque!), potete inoltre decorare il piatto con un ciuffetto di prezzemolo fresco e mettere al centro tavola un cesto con pane tostato a cubetti o crostini. Se non foste amanti dei crostini potete aggiungere del riso, meglio se integrale!
 
Buon Appetito a tutte! 🙂