CARASSIUS AURATUS #3: L’ALLESTIMENTO DELL’ACQUARIO, LA MATURAZIONE DEL FILTRO E IL CICLO DELL’AZOTO

Ciao ragazze! Dopo aver imparato la differenza tra carassi omeomorfi e carassi eteromorfi.. dopo aver fatto la lista della spesa con tutto quello che serve per avviare il nostro acquario.. è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e imbastire la vasca!

Per prima cosa posizionate la vasca sul mobile apposito già nella postazione finale perchè una volta che la vasca sarà piena potreste rischiare un’ernia nel tentativo di spostarla! Tenete in considerazione che l’acquario non deve essere esposto a luce solare diretta o nel giro di poco tempo sarà invaso dalle alghe; per sopperire all’illuminazione mancante solitamente quasi tutte le vasche sono dotate di un impianto di illuminazione a neon.

Detto questo, se il vostro layout prevede piante acquatiche vere, spargete dell’argilla apposita creando uno strato spesso 3 cm circa.

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Esempio di fondo fertile per acquari
-immagine reperita in rete-

A questo punto prendete la vostra sabbia/ghiaia a granulometria fine, sciacquatela in modo da eliminare la polvere in eccesso e spargetene uno spesso strato sul fondo fertile avendo cura di non miscelarli insieme.

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Esempio di ghiaia
-immagine reperita in rete-

Sistemato il fondo passate al filtro: seguite le istruzioni allegate per il montaggio e posizionate lana, cannolicchi e spugna.

Quando si chiede informazioni al negoziante riguardo ai materiali filtranti, molto spesso viene suggerito l’acquisto del carbone attivo. Il carbone attivo è un materiale filtrante biologico che serve a legare i metalli pesanti presenti nell’acqua, eliminare residui di medicinali, mantenere l’acqua limpida e neutralizzare eventuali cattivi odori. E’ un ottimo prodotto ma non va tenuto stabilmente all’interno del filtro, va infatti utilizzato all’occorrenza e non per lunghi periodi in quanto tende a contrastare i batteri benefici che aiutano a tenere i valori dell’acqua nei range consigliati. Nel caso doveste comunque utilizzarlo, il carbone va sciacquato per eliminare l’eccesso di polvere e posizionato all’interno del filtro. La sua efficacia è limitata nel tempo e si esaurisce nell’arco di 15 giorni.

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Carbone attivo
-immagine reperita in rete-

Se nel vano filtro vi è lo spazio per inserire il riscaldatore posizionatelo (non azionatelo sino a che non vi sarà acqua nella vasca) regolandolo sui 23°C.

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Montate l’aereatore: collegate tra loro motore, tubo e pietra porosa.

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Fatto tutto ciò, che sembra veloce a dirsi ma posso garantirvi che con una vasca sui 100 litri vi potrebbe portar via due orette circa, potete inserire l’acqua all’interno dell’acquario. Per non vanificare tutto il lavoro fatto sin’ora, posizionate un piatto sul fondo e fatevi cadere l’acqua al suo interno, così facendo lo strato di ghiaia e quello di fertilizzante non si mescoleranno. Riempite sino al limite indicato.

Riempito l’acquario, se lo avete, potete inserire il termometro. Non è indispensabile ma risulta sempre utile sapere quanti gradi ci sono in vasca sopratutto per fare i cambi parziali d’acqua. Potete inserire in acqua anche il biocondizionatore: uno dei più famosi e facilmente reperibili è il Sera aquatan ma in commercio ne esistono di molte marche.

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Il compito del biocondizionatore è quello di eliminare il cloro e i metalli pesanti dall’acqua di rubinetto. Trattata in questo modo, l’acqua può essere immessa quasi subito nell’acquario e risulta ottima per cambi parziali dell’ultimo minuto una volta che la vasca è avviata. Se non volete comprare il biocondizionatore, lasciate decantare l’acqua in un contenitore aperto per almeno 24 ore. Durante la prima immissione di acqua nell’acquario quest’operazione non sarà necessaria in quanto la vasca dovrà essere lasciata vuota per almeno un mese.

Riempito l’acquario si può cominciare a far maturare il filtro.

Cosa significa far maturare il filtro?

La maturazione del filtro è una fase cruciale per l’avvio dell’acquario e se non avviene correttamente i pesci possono ammalarsi o addirittura morire. Ricordiamoci che l’acqua, per i nostri amici pinnuti svolge la stessa funzione che ha per noi l’aria.. e nessuno di noi riuscirebbe a sopravvivere a lungo in una stanza dove l’aria è pesantemente inquinata! Proprio per evitare il suddetto inquinamento si porta a maturazione il filtro tramite un periodo di rodaggio, ovvero si fa in modo che i batteri benefici si annidino al suo interno. I batteri, una volta insediatisi, trasformeranno tutte le sostanze organiche di scarto (nitriti), in sostanze non tossiche per i pesci (Nitrati). I nitrati risultano non tossici sotto una determinata soglia che può variare a seconda del tipo di pesce che andiamo ad ospitare in vasca, nel caso del pesce rosso e per la maggior parte dei pesci, questa soglia si aggira intorno ai 50mg/l. Il processo di trasformazione di ammonio e ammonica in nitriti e successivamente in nitrati prende il nome di ciclo dell’azoto. Per far maturare il filtro questo andrà lasciato attivo all’interno della vasca vuota per almeno un mese, durante il quale, una volta a settimana, dovrete immettere nell’acquario piccole dosi di mangime per pesci sbriciolato il quale servirà a simulare le sostanze di scarto e “sfamerà” i batteri. Durante il mese, all’incirca dopo 15 giorni, si avrà il cosiddetto “picco dei nitriti”. Il picco dei nitriti è il momento di massima tossicità dell’acqua e segnala l’effettiva presenza dei batteri nonchè l’avvio del ciclo dell’azoto all’interno del nostro acquario. Il picco dei nitriti è una delle principali cause di morte dei pesci all’interno di vasche appena avviate in mano ad acquariofili inesperti. Una volta raggiunto il picco, i valori dei nitriti andranno sempre più a scemare sino a stabilizzarsi allo zero. Quando i valori dei nitriti raggiungono lo zero la maturazione del filtro è completa e possono essere inseriti i pesci.

Per monitorare le diverse fasi e il picco dei nitriti sono necessari i test a reagente. Nel caso dei pesci rossi sarà necessario acquistare i seguenti test:

  • pH —> il pH può variare su una scala che va da 1 a 14. Se la nostra acqua ha valori compresi tra 1-6 sarà acida, se ha pH=7 sarà nutra, con pH tra 8-14 sarà basica. L’acqua adatta ad ospitare i pesci rossi dovrà avere pH= 7,5-8
  • NO2 —> nitriti, in vasca devono avere tassativamente valore pari a 0!
  • NO3 —> nitrati, possono essere sopportati sino a 50mg/l ma sarebbe bene che non superassero i 20mg/l
  • Gh —> durezza totale dell’acqua, deve avere valori compresi tra 10 e 16
  • Kh —> durezza carbonatica può oscillare tra 8 e 12

Tutti i reagenti sopracitati sono reperibili nei negozi e sono venduti singolarmente o sotto forma di kit.

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Se avete preparato il fondo, durante il mese di maturazione potrete inserire delle piante. Le piante, oltre ad ossigenare l’acqua durante il giorno, possono aiutare il filtro nel rodaggio abbassando di qualche punto i nitriti.

Le piante consigliate con i pesci rossi sono principalmente l’Anubias barteri, Mycrosorum, Cryptocoryne wendtii, Egeria densa e Echinodorus bleheri, ovvero piante robuste in grado di sopportare i continui mordicchiamenti dei carassi.

Queste sono le piante che ho preso per la mia vasca:

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Da sinistra verso destra: Anubias barteri, Cabomba caroliniana, Alternanthera reineckii, Anubias barteri nana

Io mi sono procurata le piante in negozio perciò ho dovuto mediare con quello che ho trovato e un pò con il mio gusto, infatti ho preso una pianta rossa! Le piante rosse hanno particolarmente bisogno di luce per crescere quindi spero sopravviva perchè è assolutamente la mia preferita!

Per interrare le piantine dovrete togliere il vasetto e liberare il più possibile le radici dalla lana di roccia (il substrato con cui vi vengono vendute). A questo punto create un buco nel fondo e alloggiatevi la piantina bloccandola con la ghiaia precedentemente rimossa.

Anche per oggi concludo qui, a breve pubblicherò il prossimo articolo sui carassi riguardante le piante, l’immissione in vasca dei pesci, l’ambientamento e l’alimentazione.

Alla prossima!

naturalmenteJo

CARASSIUS AURATUS #2: LA SCELTA DELL’ACQUARIO E GLI ACCESSORI INDISPENSABILI PER IL SUO AVVIO

Ciao ragazze! Ecco la seconda puntata relativa al Pesce rosso! Nel caso vi foste persi la prima parte potete leggerla cliccando qui.

Dopo aver fatto una panoramica sul carassius in quanto animale, passiamo ai problemi pratici: dove possiamo alloggiare i nostri pesci?

Prima regola per approcciarsi all’allevamento casalingo di questi pesci è sicuramente non prendere neppure in considerazione l’idea di utilizzare le classiche bocce che sono assolutamente inadatte ad ospitare i nostri carassi. Esclusa la boccia, dovremo orientarci nella scelta dell’acquario. La scelta del litraggio di quest’ultimo è strettamente legata al tipo di pesci rossi che volete tenere in casa e al loro numero, non il contrario. Se non avete possibilità di liberare i vostri pesci in laghetti o fontane di amici, escludete preventivamente tutte le specie omeomorfe. Esse infatti, una volta adulte, hanno bisogno di una quantità d’acqua a dir poco proibitiva in appartamento, a meno che non siate particolarmente appassionati, abbiate spazio in casa e possiate sostenere un discreto impegno economico dettato dalla gestione di acquari anche da 250-300 litri. I carassi omeomorfi infatti necessitano di minimo 100 litri a esemplare, in quanto, se ben alimentati, raggiungono tranquillamente i 30 centimetri.

Lo stesso discorso, ridimensionato, va fatto per le specie eteromorfe. Le specie eteromorfe o ornamentali presentano corpi compressi, tozzi, pinne molto lunghe e sono piuttosto scarse nel nuoto. Questo permette di ridurre piuttosto sensibilmente i litri pro capite che si aggirano intorno ai 50 litri a pesce; di conseguenza: per una coppia sarà necessario un acquario da 100 litri, per tre esemplari 150 e così via..

I litri dell’acquario si calcolano moltiplicando tra loro le 3 dimensioni della vasca:

– larghezza x altezza x profondità

un litro corrisponde ad 1dm^3 perciò se possediamo un acquario 60x30x40 cm in dm avremo 6x3x4 dm, moltiplicandoli otterremo il volume in dm^3 pari 72 quindi il nostro acquario conterrà 72 litri.

Fatta la scelta relativa alla tipologia di pesce, è giunto il momento di acquistare l’acquario. In commercio ne possiamo trovare per tutti i gusti; per non sbagliare è bene seguire queste semplici regole:

  • i vetri non devono essere bombati
  • è bene scegliere un acquario chiuso in quanto i carassi sono ottimi saltatori e potrebbero cadere accidentalmente sul pavimento
  • tenete presente che i litri dichiarati dal negoziante sono i litri lordi, ovvero i litri che l’acquario può contenere senza arredamento interno. I litri netti, quelli sfruttabili dal pesce, sono sempre inferiori

Insieme all’acquario, dovrete munirvi di:

  • Mobile per sorreggere la vasca: nei negozi specializzati ne trovate diversi. Essendo che con questi pesci si parla di litraggi non inferiori ai 100 litri, i mobili normali, a lungo andare rischiano di imbarcarsi sotto il peso della vasca e del relativo allestimento. Se non volete acquistarne uno potete costruirlo come sto facendo io, a breve pubblicherò le fotografie! Il bello del costruirsi il mobile è sicuramente il poterlo fare a proprio gusto.
  • Filtro: il filtro può essere, a vostra discrezione interno, quindi da posizionare all’interno della vasca, o esterno.
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esempio di filtro interno
-immagine reperita in rete-
  • Materiali filtranti: i materiali filtranti sono quelli che trattengono la sporcizia e mantengono l’acqua pulita. I materiali filtranti da utilizzare sono principalmente: la lana di perlon, spugne di diversa granatura e cannolicchi. Spugne e lana formano il cosiddetto filtro meccanico, in quanto trattengono al loro interno i rifiuti solidi quali cibo e feci; i cannolicchi in ceramica formano il filtro biologico ovvero servono da punto di ancoraggio per tutti quei batteri benefici che trasformano i nitriti, composti organici altamente tossici, in nitrati. I cannolicchi vanno acquistati una sola volta e non vanno più sostituiti.
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lana di perlon
– immagine reperita in rete-
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Spugna
-immagine reperita in rete-
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cannolicchi
-immagine reperita in rete-
  • Pompa: la pompa va alloggiata nel filtro interno ed è quella che genera il flusso d’acqua d’entrata e uscita. In commercio ce ne sono moltissimi modelli. E’ sempre bene optare per modelli sovradimensionati rispetto al litraggio della vostra vasca in quanto i pesci rossi sporcano molto e pompe poco potenti potrebbero facilmente intasarsi.
  • Riscaldatore: sebbene i pesci rossi siano cosiddetti “pesci d’acqua fredda” è bene munirsi comunque di un riscaldatore in quanto soffrono moltissimo gli sbalzi di temperatura e, in caso di malattia del pesce, può risultare utile per alzare gradualmente la temperatura. Anche in questo caso potete scegliere tra modelli interni o esterni come per il filtro.
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Esempio di riscaldatore interno
-immagine reperita in rete-
  • Aeratore: tutti i pesci hanno bisogno di acqua ben ossigenata, in particolare però i pesci d’acqua fredda. In natura infatti più l’acqua è fredda più contiene alte percentuali di ossigeno in soluzione, ne consegue che gli animali abituati a vivere a basse temperature abbiano bisogno di acque particolarmente ossigenate. Per sopperire a questo problema possiamo immettere in vasca delle piante e abbinarvi un aeratore. L’aeratore è composto da un motore, da un tubo in gomma e da una pietra porosa. Solitamente in commercio, chiedendo un aeratore, vi verrà fornito solo il corpo motore e dovrete acquistare a parte il tubo e la pietra.
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Aeratore
-immagine reperita in rete-
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Tubo per aeratore
-immagine reperita in rete-
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pietra porosa per aeratore
-immagine reperita in rete-
  • Fondo per piante (opzionale): nel caso vogliate inserire delle piante bisogna preparare il fondo concimandolo, per questo motivo solitamente si compra l’argilla apposita. Costa pochi euro e la trovate nei negozi di animali con un reparto di acquariologia bene fornito.
  • Sabbia da fondo: per i pesci rossi è indicato un fondo a granulometria medio-fine per evitare incidenti. Non di rado infatti capita di vedere i pesci prendere in bocca i sassi e risputarli, con granulometrie maggiori può capitare che il sasso si incastri nella bocca del pesce. Per la scelta del fondo, evitate sabbie dai colori fluo a pochi euro, esse infatti non sono adatte e potrebbe rilasciare calcare nell’acqua. Orientatevi verso fondi naturali dai colori tenui.
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Sabbia da fondo a granulometria fina
-immagine reperita in rete-

Bene ragazze, per oggi è tutto! Nel prossimo articolo tratterò l’allestimento dell’acquario, della maturazione del filtro e del ciclo dell’azoto! Spero di esservi stata utile!

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