L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: L’AMLA

Ciao ragazze, oggi vi ripropongo parte di un vecchio post perchè sto cercando di riordinare la sezione Erbario per darle continuità, spero possiate avere un po’ di pazienza nel caso vediate spuntarvi nella bacheca di word press stralci di vecchi articoli. In ogni caso, qui di seguito trovate un veloce ripasso sulle proprietà dell’Amla.

L’Amla, il cui nome botanico è Emblica officinalis, è un albero o cespuglio deciduo appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae. Cresce nelle zone tropicali e subtropicali del sudest asiatico, in particolare in Cina, India, Indonesia, nella penisola malese ed è sempre stata usata come antinfiammatorio e antipiretico nella medicina tradizionale cinese, tibetana e Ayurvedica.

amlaL’Emblica, il cui sinonimo botanico è Phyllantus Emblica, viene denominata in lingua indiana Amla, Amalaki o Dhatri, mentre in inglese è conosciuta come Indian gooseberry, ovvero ribes indiano. L’Emblica officinalis è usata da millenni nella medicina Ayurvedica dove lo Shushrt, l’essudato dalle incisioni nel frutto, è usato come collirio. Tra i suoi principii attivi sono stati isolati i tannini, l’emblicanina A e B, la punigluconina e la pedunculagina che possono prevenire la discinesia tardiva nei ratti (disturbo nel movimento), confermandone l’effetto protettivo antiossidante anche a livello del Sistema Nervoso Centrale. L’Emblica, oltre a essere ricca di sostanze tannoidi, contiene grandissime quantità di vitamina C. Nella medicina Ayurvedica l’Amla è considerata un tonico per i capelli, soprattutto per migliorarne la crescita e la pigmentazione. Tradizionalmente il frutto veniva fatto a pezzi e bollito con l’olio di cocco e l’olio scuro ottenuto veniva utilizzato per prevenire la comparsa dei capelli grigi. L’olio di Emblica è anche un buon antifungino e protegge la pelle dal danneggiamento dei radicali liberi. Tale prodotto è quindi utilizzabile per creme antietà, schermi solari e in generale per prodotti per la cura della pelle. L’estratto di Emblica è stato utilizzato in associazione con altre piante per la produzione di prodotti olftalmici viste le proprietà spiccatamente antinfiammatorie e antiossidanti.

Fonte: http://www.gigicabrini.it/farmacia/fprodotti/emblica.htm

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L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LE BACCHE DI GOJI (Goji Berry)

Ciao ragazze! Oggi vorrei parlarvi di un alimento che ho introdotto da un pò di tempo all’interno della mia dieta e per farlo ho pensato fosse meglio inserirlo nella rubrica dell’Erbario di NaturalmenteJo. L’alimento in questione sono le Bacche di Goji o Goji Berry.

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Le bacche di Goji fanno parte della famiglia delle Solenaceae e sono un ingrediente tipico della medicina tradizionale cinese. Soprannominate anche “Elisir di longevità”, queste bacche contengono un’altissima percentuale di vitamina C, vitamina E, minerali, 18 amminoacidi, zinco, fosforo, calcio e selenio. Secondo la scala del grado di capacità antiossidante (tasso Orac), le bacche di Goji rappresentano il grado più elevato (25300 contro i 7700 delle more e 13120 del cioccolato fondente crudo). Infine aiutano a disintossicare il fegato, migliorano la resistenza muscolare, l’elasticità della pelle e sono un ottimo alimento per i diabetici in quanto possono aiutare la regolazione degli zuccheri nel sangue.

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Per quel che mi riguarda, mi sono convinta ad acquistarle dopo aver seguito alcuni video di Alcesti L’angolo del focolare. Questa ragazza infatti ha intrapreso per molti mesi il regime alimentare della dieta Dukan per perdere peso. Personalmente non condivido questa scelta, ma siccome credo che per farsi un’opinione prima ci debba informare, ho seguito con molto interesse i video che ha girato sull’argomento. Durante uno di questi ha detto che, ad un certo punto, ha visto aumentare la caduta dei capelli forse proprio a causa del regime alimentare stretto a base di proteine. Per arginare il problema perciò, aveva appunto inserito nella sua alimentazione le bacche di goji vedendo migliorare notevolmente la situazione. Siccome in questo periodo anche io perdevo parecchi capelli probabilmente per stress e per il cambio di stagione, mi sono detta che provare mi sarebbe costato certamente meno che comprare una confezione di integratori appositi in farmacia, senza contare che avrei assunto vitamine e minerali in maniera più sana, ovvero in piccole dosi tutti i giorni tramite l’alimentazione. Cosi ho acquistato 80g di bacche bio al supermercato per 1,99€ e ho cominciato a metterne una decina tutti i giorni nel mio yogurt soia autoprodotto insieme ad un cucchiaino di miele e 30 grammi di cereali integrali. Ormai è un mese abbondante che le assumo e, nonostante non ci sperassi granchè, devo ammettere che la caduta dei capelli si è praticamente arrestata. Purtroppo non ho altri parametri per dimostrarne il funzionamento perchè seguo già una dieta piuttosto varia con frutta e verdura (non potrei mai fare la dieta Dukan), però per quel che mi riguarda credo continuerò a comprarle nonostante non mi facciano impazzire organoletticamente parlando. Il gusto delle goji è infatti una via di mezzo tra l’uvetta e le prugne secche, in più tendono ad attaccarsi ai denti.. insomma da mangiare c’è di meglio, ma ci si abitua in fretta e sopratutto se ne notano quasi subito gli effetti benefici.

Concludo qui l’articolo sperando di esservi stata d’aiuto. Come al solito vi invito a lasciarmi un commento per raccontarmi le vostre esperienze o solo per farmi sapere la vostra opinione al riguardo.

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L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: IL LIMONE

Da quando ho finalmente un piccolo spazio per dar sfogo alla mia passione botanica, uno dei miei nuovi hobby è diventato circondarmi di piante e piantine che potessero essere utili in cucina e nella vita quotidiana. Ho pensato perciò di portarvi con me nel mio piccolo angolo di paradiso e condividere con voi, di volta in volta, i miei preziosi “tesori”. La prima pianta che è entrata a far parte del mio piccolo giardino è stato certamente il mio sfigatissimo alberello di limone. Il suddetto era più morto che vivo e mi era stato gentilmente donato da una parente. Con diverse cure e amore oggi sta diventando uno splendido alberello che spero, prima o poi, fruttifichi. Eccovi qualche scatto:

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L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: L’OLIVELLO SPINOSO

Ciao ragazze! Dovendo recensire un prodotto a base di olivello spinoso, ho deciso di aggiornare l’erbario compilando la scheda relativa a questa pianta!

L’Hippophae rhamnoides, conosciuta anche come Olivello spinoso è un arbusto di media grandezza, con foglie caduche, originario dell’Europa e dell’Asia. Nei paesi dell’Europa occidentale si trova soprattutto confinata nelle zone costiere dove il sale proveniente dal mare non permette ad altre piante più grandi di competere con lei per il territorio. Nell’Asia centrale si trova distribuita in zone con un clima arido e semi-desertico dove altre piante non riescono a sopravvivere. Nell’Europa centrale ed in Asia si trova anche in zona subalpina, fino a 1500 m. La Hippophae rhamnoides ha una crescita abbastanza rapida e può raggiungere i 3-4 metri di altezza. Il fusto è eretto, molto ramificato, i rami sono muniti di lunghe spine. Gli esemplari giovani hanno chioma disordinata che tende a divenire tondeggiante o ad ombrello con il passare degli anni; le foglie sono opposte, lineari, lunghe 5-8 cm, di colore verde-grigiastro sulla pagina superiore, più chiare, quasi biancastre, sulla pagina inferiore. Si tratta di arbusti dioici, quindi i fiori maschili e quelli femminili sbocciano su piante separate, ed è perciò necessario avere almeno due esemplari, uno per sesso, di hippophae per ottenere i frutti. i fiori sono giallo-verdastri, poco decorativi, sbocciano prima che appaiano le foglie, in marzo-aprile. In estate gli esemplari femminili producono i frutti, molto simili ad olive, ma di colore giallo aranciato, i quali si dispongono lungo i rami e sono commestibili. L’olivello spinoso è ricchissimo di vitamina C, con un contenuto medio di 695 mg per 100 grammi (di gran lunga superiore a quella contenuta nei kiwi e negli agrumi). Vanta proprietà tonificanti, aiuta in caso di affaticamento, rinforza le difese immunitarie ed è utile nella prevenzione delle infezioni come i raffreddamenti. La polpa del frutto allo stato naturale è molto acida (astringente) e oleosa che risulta poco piacevole al gusto. Solo dopo una previa lavorazione (ad esempio il surgelamento ne diminuisce le proprietà astringenti), la polpa può essere utilizzata per la preparazione di succhi, marmellate, dolci e liquori.
Fonti:
www.giardinaggio.it
it.wikipedia.org


L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LA MALVA

Ciao ragazze! Eccomi tornata con “l’erbario”! Oggi la scheda d’approfondimento è dedicata alla Malva! Buona lettura 😉

La Malva sylvestris, conosciuta comunemente con il nome di malva, è una pianta annuale o biennale, originaria dell’Europa e dell’Asia temperata, facente parte della famiglia delle Malvaceae. Ad oggi è diffusa in tutte le regioni mediterranee temperate sino a 1300 m sopra il livello del mare. 



La pianta ha foglie a 5-7 lobi provviste di picciolo, margini dentati e ricoperte da una fitta peluria. I fiori sono di un bel colore rosa-lillà con delle evidenti striature e sono disposti all’ascella delle foglie. I frutti sono degli acheni. Fiorisce in primavera e la fioritura prosegue per tutta l’estate.


Le parti maggiormente sfruttate della malva sono certamente i fiori (raccolti ad inizio fioritura) e le foglie giovani essiccate. Con esse si posso fare decotti ed infusi che possono essere impiegati per curare svariati disturbi. Solitamente la malva è impiegata per le sue proprietà lassative in quanto è ricca di mucillagini. E’ utilizzata anche per curare le irritazioni del cavo orale e dell’apparato digerente, favorisce l’espettorazione del catarro bronchiale e calma la tosse.
L’uso esterno della pianta è in funzione dell’attività antiinfiammatoria, lenitiva, astringente e vasoprotettrice che la rende particolarmente utile nel trattamento di mucose irritate, gengiviti e congiuntiviti.
Impacchi e lavaggi con decotti ed estratti di malva al 5% sono utili su foruncoli e piaghe, per lenire scottature ed irritazioni dovute agli agenti atmosferici e chimici.

Fonti:
www.elicriso.it
it.wikipedia.org
www.inerboristeria.com


L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LA CALENDULA

Buongiorno Ragazze! ora che ho un pò più di tempo da dedicare al blog, cerco di riprendere parte di alcuni progetti lasciati indietro. Uno di questi è sicuramente l’erbario, ovvero una raccolta di articoli che trattano nello specifico le varie piante officinali. Trovo sia sempre utile sapere cosa ci si mette sulla pelle, in quanto, spesso, gli estratti di queste piante, li ritroviamo anche nei prodotti ecobio. Oggi perciò ho deciso illustrarvi le fantastiche proprietà della Calendula officinalis, una delle mie piantine preferite insieme alla Camomilla e alla Malva!
Nel caso foste interessate agli altri articoli dell’erbario, attualmente trovate sul blog le seguenti schede:
Matricaria recutita (camomilla)
Cannabis sativa (canapa)

La Calendula officinalis, conosciuta anche con il nome di Calendula, Fiorarancio, Calandria o Erba di San Cosimo, fa parte della famiglia delle Asteraceae ed è molto comune in tutte le zone del mediterraneo. Essa è riconoscibile dal bellissimo e caratteristico colore dei suoi fiori, arancioni o gialli, con forma simile a quella della margherita.

Le Asteracee sono una famiglia di piante dicotiledoni (piante a fiore nel cui seme l’embrione è dotato di due cotiledoni), per la maggior parte erbacee. La peculiarità di questa famiglia è l’infiorescenza a capolino composta da un insieme di piccoli fiori compatti tra loro. Delle Astereaceae fanno parte, oltre alla Calendula officinalis, la Matricaria recutita, il Taraxacum officinalis, l’Artemisia vulgaris e molte altre. La Calendula, può raggiungere fino a 70 cm di altezza. Presenta la radice fittonante, il fusto ramificato e ricoperto da peluria e foglie lanceolate a margine intero o leggermente dentato. Se strofinata, la pianta, emana un gradevole profumo, non forte, ma caratteristico. I fiori sono commestibili, dal gusto amarognolo e leggermente salato.

Le sue foglie possono essere raccolte da marzo a novembre, cogliendole una per una. I fiori, invece, si raccolgono da aprile a giugno quando non sono completamente aperti per evitare che sfioriscano.
Le foglie e soprattutto i fiori, se sono destinati all’essiccazione, devono essere lavorati velocemente e immediatamente dopo la raccolta, ponendoli in luoghi caldi, asciutti e bui in modo che l’acqua venga eliminata e la pianta non sbiadisca.
La calendula, una volta essiccata, può essere conservata ma è consigliabile farlo solo in luoghi molto asciutti, in quanto tende assorbire molto facilmente l’umidità e a deteriorarsi.

Le proprietà della Calendula sono molteplici e vengono spesso sfruttate per risolvere sia problemi interni che esterni. La si trova spesso in molti preparati erboristici e la sua attività si sviluppa ad ampio raggio: è antinfiammatoria, antisettica, antiparassitaria, cicatrizzante, ipotensiva, vasodilatatrice periferica, antispasmodica, antifungina e antivirale. Le sostanze che la rendono una pianta preziosa a questi scopi sono essenzialmente i flavonoidi, gli oli essenziali, i carotenoidi, gli alcoli triptenici e i saponosidi.
Per uso interno, generalmente sotto forma di  tintura madre o macerato glicerinato, viene impiegata nella disfunzioni dell’apparato genitale femminile, poichè aumenta le mestruazioni scarse e diminuisce le abbondanti; è anche utilissima soprattutto per uso esterno, poichè i principi attivi presenti hanno ottimi effetti su una grande quantità malattie della pelle, dall’acne ai geloni.
La tintura madre di calendula viene anche indicata per arrossamenti e infiammazioni della cute di qualsiasi origine. Generalmente è ben tollerata dalle mucose ed è molto indicata per gli eritemi da pannolino della prima infanzia.

Fonti:

L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LA CANAPA

Buongiorno ragazze! Essendo che molto presto comincerò a parlarvi dei prodotti della Verdesativa a base di olio di canapa biologico, mi è sembrato doveroso parlarvi un pò dell’ingrediente principe di questa linea affinchè possiate avere un quadro più completo.



La Cannabis sativa, comunemente conosciuta come Canapa, è una pianta a ciclo annuale facente parte della famiglia delle Cannabaceae. E’ originaria dell’Asia centrale, ma che si è facilmente acclimatata sia in America che in Europa. Nel XIV sec. dopo Cristo compaiono in Cina le prime testimonianze scritte sugli usi terapeutici dei semi di canapa. Queste attribuivano loro molteplici proprietà. Il consumo regolare di semi di canapa garantiva una costituzione sana ed una lunga vita. I semi di canapa venivano somministrati specificatamente anche nel caso di problemi legati al ciclo mestruale, stitichezza o tendenza all’intestino pigro, vomito, avvelenamento. Semi, olio e succo della pianta venivano anche usati esternamente per la cura di malattie della pelle e ferite aperte. 
L’uso dei semi in Europa è riconducibile a tempi antichi. Nell’antica Grecia e nell’antica Roma si utilizzavano semi di canapa ed olio di canapa, oltre a decotti di radici di canapa, già nel I sec.dopo Cristo, quali medicamenti per uso esterno ed interno. I semi erano considerati un accertato rimedio per la cura del mal d’orecchie, causato dall’otturazione del canale auricolare. In altre zone dell’Europa è noto l’uso della canapa dall’inizio della nostra storia. Ritrovamenti antichi con la presenza di semi di canapa ci sono stati in Polonia,e nell’attuale Germania. La prima citazione scritta della canapa si trova nel Capitulare di Carlo Magno (ca. 800 d.C.). Gli uomini dell’alto medioevo hanno usato soprattutto la fibra della pianta, per ricavarne resistenti tessuti per l’abbigliamento e per l’uso tecnico (cordami, vele,..). Contemporaneamente venivano usati i nutrienti semi di canapa sia come alimenti di per sé, che come semi da olio.

NOTE BOTANICHE:
L’altezza delle piante di Cannabis sativa è variabile e arriva fino a 5 metri, con escrescenze resinose, angolate, a volte cave, specialmente al di sopra del primo paio di foglie; foglie basali opposte, le più alte alternate, palmate, raramente singole, lanceolate, punte acuminate fino a 10 cm di lunghezza, 1,5 cm di grandezza; fiori monoici o dioici; frutti marroni, achene brillante, trattengono strettamente i semi con un endosperma carnoso e un embrione curvo.

LA CANAPA: OTTIMA FONTE DI MATERIE PRIME
La canapa può essere coltivata per due scopi principali: per la fibra o per i semi. Se si coltiva la canapa per la fibra tessile il raccolto va fatto subito dopo la fioritura, si possono ottenere fibre tessili (20%), stoppa (10%) e legno o canapolo(70%). Se invece si coltiva la canapa per i semi occorre aspettare la maturazione degli stessi, e la parte fibrosa o tiglio risulta inadatta per l’uso tessile. Una importante caratteristica della pianta di canapa è la sua produttività. E’ la pianta più produttiva in massa vegetale di tutta la zona temperata: una coltivazione della durata di tre mesi e mezzo produce una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta dalla stessa superficie di bosco in un anno. Oltretutto, data la sua velocissima crescita, essa sottrae la luce e soffoca tutte le altre erbe presenti sul terreno, e lo libera quindi da tutte le infestanti meglio di quanto non sappiano fare i diserbanti.

Per il loro valore nutritivo i semi di canapa sono stati proposti come rimedio alla carenza di proteine dei paesi in via di sviluppo. Le qualità dell’olio di canapa sono varie in quanto è particolarmente ricco di grassi insaturi ed è l’ideale per correggere la dieta dell’uomo moderno, prevenendo le malattie del sistema cardiocircolatorio, inoltre può essere efficacemente utilizzato per uso esterno. Altrettanto straordinarie sono le proprietà di questo olio per gli usi industriali: non a caso è stato paragonato all’olio di balena. Le vernici fabbricate con questa materia prima, oltre a non essere inquinanti, sono di alta qualità. Con l’olio di canapa si possono inoltre fabbricare saponi, cere, cosmetici, detersivi (veramente biodegradabili), lubrificanti di precisione ecc.

Una volta estratta la fibra tessile o dopo aver raccolto di semi, rimangono la stoppa più la parte legnosa o canapolo, che non si possono considerare solo un semplice sottoprodotto, ma un’altra importante materia prima. Con la stoppa si può fabbricare carta di alta qualità, sottile e resistente. 

I semi di canapa da secoli vengono usati per l’alimentazione umana. Fino all’epoca della seconda Guerra mondiale l’olio di canapa era un noto olio vegetale. Solo dopo alla Guerra la canapa venne messa da parte in seguito al proibizionismo mondiale della Marijuana. Da circa dieci anni assistiamo ad un suo diffondersi nelle varietà povere di sostanza stupefacente, come materia prima e base per la produzione di fibre e semi di alta qualità. Oggigiorno i semi di canapa da coltivazioni certificate e ed olio di canapa spremuto a freddo vengono offerti nei negozi di prodotti naturali, supermercati, farmacie e negozi specializzati con i prodotti da canapa. La scienza ha scoperto l’elevato valore dell’olio di canapa solo negli ultimi anni e profetizza alla canapa oggi un grande futuro come pianta da olio. 
I semi di canapa infatti, contengono tutti gli otto aminoacidi essenziali. L’organismo umano è in grado di ricavare ed elaborare dalle proteine della canapa tutte le proteine di cui abbisogna, contiene inoltre alte percentuali di vit B e E, 

acidi grassi polinsaturi (circa il 90%), acidi linoleici (50-70%) ed alfa linolenici. 

La canapa rientra nella categoria ristrettissima di piante da olio i cui semi contengono l’acido gamma linolenico (GLA: 2-4%). La carenza di acidi gamma linolenici può condurre a disturbi della sintesi della prostaglandina. Con l’immissione per via alimentare di questi acidi gamma linolenici si possono risolvere questi disturbi di ricambio dei grassi.

L’assunzione di acidi gamma linolenici può inoltre influenzare positivamente diversi disturbi, tra cui la neurodermite, la sindrome premestruale, l’artrite reumatoide, la neuropatia diabetica, per citare solo gli ambiti d’utilizzo più importanti. L’azione si basa soprattutto sul miglioramento della formazione della prostaglandina.
L’acido alfa linolenico ha efficacia simile a quella dell’olio di pesce, e può quindi essere utilizzato nei casi di malattie del sistema circolatorio e di infiammazioni croniche.

LA CANAPA E LA COSMESI:
Gli acidi grassi polinsaturi contenuti nell’olio di canapa, opportunamente veicolati in un cosmetico (crema, oleolito), possono direttamente incorporarsi nei lipidi strutturali dello strato corneo per il mantenimento della giusta idratazione. Quindi l’uso di preparati a base di Canpa è estremamente indicato a pelli tendenti alla rugosità, alla secchezza, alla screpolatura. Il campo ideale di sfruttamento di tali principi attivi è quello relativo ai prodotti anti invecchiamento, tendenti a migliorare l’aspetto esterno della pelle e ritardarne per quanto più possibile il processo di invecchiamento.
L’azione dell’olio di Canapa sulla pelle è anche preventiva degli stati di irritazione e dei processi infiammatori quindi particolarmente indicato anche per pelli sensibili o sottoposte a stress ambientale come luce, freddo, calore, raggi del sole, vento ecc..
L’effetto reidratante e restitutivo di elasticità ed emollienza alla cute apportato dal trattamento con cosmetici contenenti nella loro frazione lipidica acidi grassi insaturi essenziali è progressivo, cioè progredisce col perdurare del trattamento. L’alto contenuto di vitamina E, rende l’olio di canapa un ottimo antiossidante, ostacolando la formazione di radicali liberi, e l’invecchiamento della pelle (impedisce la perossidazione degli acidi grassi insaturi dei fosfolipidi di membrana), e le vitamine del gruppo B, in particolare B1, B2 (altresì detta riboflavina: una carenza di Vit. B2 può causare per esempio screpolatura delle labbra ed altre forme leggere di dermatiti. In casi più gravi si osserva anche un’estrema sensibilità alla luce solare), e B6.
L’olio di canapa è caratterizzato da una elevata fluidità e dal fatto che penetra molto facilmente nella pelle rimanendo comunque moderatamente untuoso.
L’olio di canapa è ottimo quale componente ideale di prodotti solari (specialmente in preparati doposole) e di saponi, di creme restitutive ed elasticizzanti, di emulsioni. Applicato sui capelli qualche ora prima dello shampoo, ridona loro lucentezza e vigore, rendendoli nel contempo morbidi e facili da pettinare, riequilibra inoltre il cuoio cappelluto .

Fonti:
http://www.verdesativa.com/canapa.asp
http://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis_sativa

L’ERBARIO DI NATURALMENTEJO: LA CAMOMILLA

Ciao Ragazze/i!
Avendo recentemente comprato un pò di erbe aromatiche ed essendo che prossimamente avrò la possibilità di cominciare a piantarne una discreta quantità.. mi sembrava doveroso parlare delle loro proprietà curative nonché cosmetiche!
Per inaugurare “L’erbario” ho deciso di cominciare da una pianta molto comune quanto ricca di proprietà: la Camomilla!