LA LEGGENDA DEL PONTE ARCOBALENO: CIAO PICCOLO TIM

Lassù tra la terra e il cielo esiste un ponte 

chiamato Ponte Arcobaleno 

per i bellissimi colori da cui è formato. 

Quando un animale muore, 

specialmente se in vita è stato molto amato da 

una persona qui sulla terra, và in un luogo che si 

trova all’inizio di questo ponte.

 È un posto bellissimo, dove l’erba

 è sempre fresca e profumata,

 i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed

 i nostri amici pelosi possono correre e giocare insieme.

 Trovano sempre il loro cibo preferito,

l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole

 splendente per riscaldarsi,

 così i nostri cari amici sono felici: 

se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano 

salute e gioventù; se erano menomati 

o infermi qui ritorneranno ad essere sani e forti. 

In questo luogo gli animali che abbiamo

 tanto amato stanno bene,

 eccetto che per una piccola cosa:

 sentono molto la mancanza della persona

 speciale che li ha amati sulla terra. 

Così accade di vedere che durante il gioco 

qualcuno di loro si fermi improvvisamente

 e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta,

 i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano la grande corsa.. 

tu sei stato visto, e quando rincontri il tuo amico speciale,

 lo stringi tra le braccia con grande gioia, 

il tuo viso è baciato ancora e ancora, 

ed i tuoi occhi incontrano i suoi 

sinceri che tanto ti hanno cercato.


Adesso insieme potrete attraversare

 il ponte arcobaleno per non lasciarvi mai più.

 

Care ragazze vi lascio questa stupenda leggenda perchè purtroppo un altro pezzetto del mio cuore è finito inesorabilmente sul ponte arcobaleno. Spero solo di poterli rincontrare tutti perchè ognuno è stato, e sarà per sempre, parte di me..

Ciao piccolo Timmie, grazie per esserti lasciato conquistare.. anche se con un pò di ritardo..

 
 
 
 

UN PICCOLO DOLCE AMORE..

Questa è la storia di un piccolo dolce amore, nato sfortunato e cresciuto nell’indifferenza di una teca. Era rosso, con il pelo soffice e i riflessi color oro, gli occhi neri vispi e lucidi che ricordavano la forma di una mandorla.

Si avvicinavano i mesi delle feste natalizie, i mesi del profumo di neve e di caldarroste, tu non potevi sentirli perchè eri sotto vetro. I tuoi compagni di prigionia andavano e venivano, l’unico che non oltrepassava mai la grata in ferro eri tu, piccolo dolce amore: sempre più grosso, ormai adulto, con i dentoni gialli, il pelo arruffato e gli occhi speranzosi.

Tutto ad un tratto qualcosa non va, qualcuno ti insegue.. in tanti ti inseguono.. morsi, urla, grida. Tutto finisce, ma un gran bruciore sul corpo resta. Sei pieno di ferite e vedi male, probabilmente l’occhio destro non tornerà più come prima. 

Un’enorme mano gialla ti afferra.

“si, finalmente è arrivato il mio momento” avrai pensato, ma più che la libertà arrivò solo l’ennesima cocente delusione: ti misero in un’altra teca, nuovamente sotto vetro, un pò in disparte, perchè con la carne a brandelli avresti potuto impressionare i bambini di passaggio. Le pareti della prigione erano lisce, l’acqua aveva un odore strano, così decidesti che ne avresti fatto a meno, faceva tutto male, così ti addormentasti alla luce del neon mentre il commesso di turno apponeva un nuovo cartellino: 8 euro.

Passarono i giorni e le settimane, le tue ferite si trasformarono in cicatrici, chi si avvicinava al tuo angolino lo faceva per sbaglio e si ritraeva schifato oppure blaterava poche parole di circostanza “come si possono tenere degli animali così?”. Mai nessuno che facesse nulla.

Ormai avevi perso le speranze e, non contento, rincaravi la dose: ogni volta che qualcuno si avvicinava interessato mettevi in mostra i tuoi migliori show da esserino satanico e mordace. 

Un giorno però, un ragazzo alto, con la barba un pò lunga e i capelli spettinati fece capolino dall’angolo della teca, aveva gli occhi color nocciola e ti sussurrava parole gentili.. tu, per non sbagliare, ricominciasti ad agitarti saltando da un angolo all’altro di quel buco triste e puzzolente di appena 30 cm per lato. Il ragazzo, qualche minuto dopo, si allontanò.. 

No caspita! stava tornando indietro! Parlava fitto con il commesso assunto da poco, “probabilmente avrà visto qualche cucciolo in esposizione due gabbie più in là..” pensasti, ma stralci di conversazione ti giunsero all’orecchio: 

“Sei sicuro?quello è grosso e credo gli manchi un occhio..”

“Si, voglio quello”

“Ci sono appena arrivati dei cuccioli se vuoi”

“No, voglio lui”

“Tu scegline un altro per sicurezza, non sono sicuro di riuscirlo a prendere”

“Me lo prendo da solo al massimo”

Stavano per caso parlando del serpente che alloggiava in fondo al negozio??

Ad un tratto di nuovo quella mano gialla che puzzava di gomma.. ma questa volta eri pronto! Affondasti i denti ma con scarsi risultati. Di nuovo buio. Mancava l’aria e non riuscivi nemmeno a girarti su te stesso, chissà se anche ai tuoi fratelli era capitata la stessa sorte? 

Il ragazzo pagò frettolosamente e si diresse verso l’auto, ed ecco! Vedesti di nuovo la luce piccolo dolce amore! Questa volta però nessuno ti stringeva, la mano era rosa, profumava di buono. Respirasti a fondo, l’odore del fieno alla camomilla ti invase i polmoni. Eri in un piccolo contenitore in plastica che probabilmente ti sembrò enorme. Iniziasti a gridare spaventatissimo non appena l’auto si mise in moto. Percorsi diverse curve e rettilinei insieme a quel ragazzo che ogni tanto ti parlava piano, sino a quando, un piccolo strattone ti fece capire che vi eravate fermati.

Il trasportino cominciò ad ondeggiare e per tutta risposta tu ti seppellisti in mezzo al fieno. Rumori di porte, ascensori, serrature. Dove diamine ti stavano portando?

Finalmente eri a casa piccolo dolce amore, eri talmente spaventato che per il primo quarto d’ora ti osservammo per controllare che respirassi.

Ti mettemmo nella nuova gabbia. Questa volta l’aria passava liberamente, non c’era più il neon acceso 24 ore su 24 e ad attenderti c’era un succoso pezzo di mela gialla. Probabilmente lo mangiasti con gli occhi perchè per la prima settimana non toccasti quasi cibo ne acqua, non rispondevi agli stimoli esterni, non ti nascondevi neppure, dormivi con gli occhi semi aperti. Eri immobile, fermo e rigido come una statua di marmo.

Piccolo dolce amore, purtroppo questa sera ti ho trovato così, steso su un fianco, probabilmente con l’anima ormai lontana da questo mondo. Ne abbiamo passate tante insieme da quando sei arrivato, due anni stupendi che hai condiviso con me. Per alcuni eri solo un criceto per me sei e rimarrai per sempre il mio piccolo dolce amore..

Buon Ponte Arcobaleno Gas.

 
naturalmenteJo

IL CRICETO: LA RIPRODUZIONE

Non hai ancora letto i precedenti articoli sulla cura del criceto? eccoti i link 🙂

Sebbene siano molti i criceti in cerca di adozione presso svariate associazioni, il criceto si può far riprodurre facilmente in cattività. Innanzitutto bisogna scegliere due esemplari di sesso opposto e giovani (la femmina deve essere tra i 3 e gli 8 mesi mentre il maschio sotto l’anno), non consanguinei e il più possibile esenti da tare genetiche.

E’ MOLTO IMPORTANTE ASSICURARSI CHE I DUE ESEMPLARI APPARTENGANO ALLA STESSA SPECIE, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA I CAMPBELL E I WINTER WHITE CHE ORMAI, IN ITALIA, SONO STATI FATTI INCROCIARE FACENDO NASCERE SOGGETTI MALATI. INOLTRE LA FEMMINA SE PARTORISSE CUCCIOLI IBRIDI RISCHIEREBBE SERIAMENTE DI MORIRE DI PARTO A CAUSA DELLA MOLE DEI CUCCIOLI.

38565_143949615625275_462342_n
Cucciolata di dorati di 3 settimane circa
– Fotografia di proprietà di Gianna-
39797_144018985618338_3012974_n
Timothy, il mio criceto dorato all’età di 3 settimane circa

Solitamente per i principianti il riconoscimento del sesso è un grosso scoglio; per capire se si possiedono realmente un maschio e una femmina va guardata la distanza ano-genitale: nelle femmine la distanza tra i genitali e l’ano si riduce a pochi millimetri, al contrario, nel maschio, questa distanza è maggiore. Nei criceti che hanno la ghiandola ventrale, solitamente nel maschio è particolarmente in evidenza poichè ricoperta da un sebo giallastro che, nei momenti di maggior produzione, può macchiare il pelo circostante.
Una volta soddisfatte le condizioni base, se siamo ancora convinti, allora dovremo far incontrare i due esemplari. Uno degli errori più comuni è mettere un criceto nella gabbia dell’altro. I criceti sono animali estremamente territoriali (soprattutto le femmine) e non sopportano intrusioni di nessun genere in casa loro, in questi casi difficilmente avverrà l’accoppiamento, anzi, facilmente si avrà un attacco del padrone della gabbia nei confronti dell’ospite.
Per essere sicuri che l’accoppiamento vada a buon fine, si dovrà allestire un territorio neutro nel quale mettere entrambi tutte le sere per una settimana: la criceta va in calore ogni 4 giorni per poche ore, ripetendo gli incontri per una settimana sarete certi che almeno una sera la femmina sarà fertile.
Una volta avvenuto l’accoppiamento rimettete i criceti ognuno nella propria gabbia.
La gestazione dura circa 3 settimane (varia di poco da specie a specie) nelle quali la criceta mangerà molto e preparerà con particolare attenzione il nido. Durante questo periodo bisognerà mettere a disposizione abbondante fieno e carta igienica, mettere la gabbia in un posto particolarmente tranquillo e aumentare la quantità di cibi proteici.
Pochi giorni prima del parto pulite a fondo la gabbia mettendo un fondo di lettiera particolarmente abbondante e poi lasciate che la femmina si sistemi come meglio crede. Poco prima del parto inizierà a perdere un po’ di sangue e sarà particolarmente nervosa. Una volta avvenuto, cercate di disturbare il meno possibile madre e piccoli, controllateli una volta al giorno per togliere eventuali cadaveri che altrimenti andrebbero in decomposizione.
La madre subito dopo il parto può mangiare i piccoli, ciò avviene principalmente per 4 motivi:

  1. Il piccolo è nato morto
  2. Il piccolo è malato o presenta deformazioni che gli impedirebbero di sopravvivere
  3. La madre è troppo giovane e non è ancora in grado di allevare i piccoli
  4. La madre è stressata e si sente in pericolo, di conseguenza uccide i piccoli. (capita se sbirciate troppo nel nido o le date fastidio)

RICORDATEVI CHE I PICCOLI NON DEVONO ESSERE PER NESSUN MOTIVO TOCCATI DA NOI A MANI NUDE, I CUCCIOLI PERDEREBBERO IL LORO ODORE E VERREBBERO SCACCIATI DALLA MADRE! SE UN CRICETINO SI ALLONTANA E NON RIESCE A TORNARE AL NIDO SPOSTATELO CON UN CUCCHIAIO E RIPONETELO INSIEME A MAMMA E FRATELLI.

Nel caso aveste lasciato il maschio con la femmina, separateli prima che questa partorisca, in quanto poche ore dopo di esso la neo mamma torna nuovamente fertile quindi rischiereste di trovarvi sommersi di criceti che non avevate programmato.

Durante l’allattamento continuate a fornire alimenti proteici, serviranno a tenere in forze la mamma e ad aiutarla a produrre il latte necessario al sostentamento dei piccoli.

Quando i cricetini avranno messo il pelo e inizieranno ad uscire da soli per esplorare (verso i 13 giorni circa) potrete pulire nuovamente la gabbia e iniziare a toccare i cuccioli per abituarli ad essere maneggiati.
D’ora in avanti i piccoli inizieranno ad assaggiare i cibi solidi e a bere dal beverino, quindi abbiate l’accortezza di abbassarlo in modo che anche loro possano utilizzarlo.
Al trentesimo giorno i piccoli andranno divisi per sesso e potranno essere adottati.
Le regole per garantire ai piccoli una vita sana e felice sono semplici:

  1. Informarsi su come verrà tenuto il cricetino
  2. Far firmare un documento di adozione in duplice copia (una per voi e una per l’adottante), fare una fotocopia della certa d’identità dell’affidatario, altrimenti il documento perderà validità
  3. Non fidatevi di chi vi chiede tutti i piccoli in blocco, sono quasi sicuramente allevatori o proprietari di serpenti che vogliono assicurare un pasto gratuito al proprio rettile
  4. I cuccioli vanno dati singolarmente, le coppie dello stesso sesso presto o tardi finiranno per litigare e uno dei due avrà sicuramente la peggio; le coppie di sesso opposto finiranno con l’accoppiarsi e faranno nascere criceti malati e con tare genetiche.

Una volta terminato lo svezzamento dei piccoli, la criceta dovrà avere tassativamente un periodo per riprendersi (almeno tre mesi) durante il quale non dovrà avere altre gravidanze che, in caso contrario, rischierebbero seriamente di debilitarla portandola ad abbandonare prematuramente la nuova cucciolata.

naturalmenteJo

IL CRICETO: ADDOMESTICAMENTO, IGIENE E CURA

Se non hai ancora letto gli altri articoli relativi alla cura del criceto puoi trovarli ai seguenti link:

L’ARRIVO A CASA E I PRIMI APPROCCI

Acer Image
-Immagine reperita in rete-
8735_100247276662176_2642604_n
La mia criceta Campbell durante una passeggiata fuori dalla gabbia

Mettete il criceto nella sua nuova casa e lasciatelo tranquillo per almeno due giorni, controllando ovviamente che non gli manchino ne l’acqua ne il cibo. Quando vedrete il criceto più calmo potrete iniziare a fare amicizia con lui: avvicinatevi lentamente senza fare movimenti bruschi, non alzate la voce e non siate precipitosi nel volerlo prendere a tutti i costi, ora bisogna conquistarsi la sua fiducia! Un buon metodo per fare amicizia è offrire qualche golosità al nostro amichetto come qualche pinolo, un seme di girasole, un’arachide, un pezzetto di frutta, insalata e tutto ciò che gli piace ovviamente senza esagerare(non date ne dolci, ne cibi fritti o contenti cioccolato). Inizialmente offritegli il cibo attraverso la griglia della gabbia, si sentirà protetto e per gola presto o tardi si avvicinerà. Una volta che prenderà il cibo dalle vostre mani aprite la porticina e offriteglielo sulla soglia della gabbia, tenete la mano immobile, sarà lui a doversi avvicinare. Soprattutto le prime volte il cibo vi verrà letteralmente strappato di mano ma non demordete. Quando il criceto prenderà il cibo dalle vostre mani senza fuggire potrete passare allo step successivo: mettete il cibo sul palmo della mano e posizionatela all’interno della gabbia. Il piccolo, presto o tardi vi salirà sopra, a questo punto dovrete resistere all’impulso di prenderlo o si spaventerà. Potrete provare a prenderlo solo quando sarete certi che i timori nei vostri confronti saranno totalmente spariti, mai afferrarli calando la mano dall’alto (vi scambieranno per predatori) e prima di cingerli fatevi annusare. Finalmente avete conquistato il vostro peloso amico, è giunto il momento di farlo passeggiare fuori dalla gabbia. In questo caso dovete essere certi che non vi siano pericoli per l’animale: niente cavi elettrici, niente mobili o buchi in cui nascondersi, niente piante potenzialmente velenose. Uno dei luoghi più adatti solitamente è il bagno, li potrete far correre un po’ il vostro criceto per almeno mezz’ora tutte le sere. Durante la passeggiata non dovrete mai perderlo d’occhio o fare dell’altro, ritagliatevi un po’ di tempo da dedicare esclusivamente a lui.

CURA E IGIENE

Una volta a settimana la gabbia in cui alloggia il criceto andrà lavata e igienizzata. Durante quest’operazione è consigliabile mettere l’animale in un trasportino o in una bacinella dai bordi alti dalla quale non riesca ad uscire.
La gabbia andrà totalmente smontata e lavata con acqua calda e sapone neutro; la casetta, le ciotole, il beverino, la ruota e tutti gli altri oggetti andranno anch’essi lavati e asciugati allo stesso modo.
Una volta lavata la gabbia in tutte le sue parti potremo rimettere la lettiera, il fieno, la carta igienica e altri eventuali accessori.
Il beverino andrà igienizzato una volta al mese con acqua e amuchina, ricordandosi di risciacquarlo con abbondante acqua per non lasciare residui di disinfettante.

Per leggere la quinta e ultima parte clicca qui.

naturalmenteJo

IL CRICETO: L’ALIMENTAZIONE

Se non hai ancora letto la prima e la seconda parte dell’articolo ecco i link:

Una volta allestita la gabbia si dovrà scegliere un buon mix di semi. In commercio ne esistono tantissimi tipi, nel caso in cui si sia indecisi su cosa acquistare il nostro suggerimento è quello di andare a leggere gli ingredienti:

  • un buon mix non deve contenere coloranti e conservanti
  • deve essere possibilmente sottovuoto (così da limitare la presenza di larve ed insetti o muffe)
  • deve contenere bassissime quantità di semi grassi (semi di girasole, di zucca, di lino ecc..) e frutta secca (troppo zuccherina e poco adatta al criceto che è un animale che tende ad essere obeso e a sviluppare patologie come il diabete)
  • non deve contenere sottoprodotti di nessun tipo, specialmente quelli da panificio
  • un buon mix deve contenere il maggior numero di varietà possibili di cereali e semi (orzo, farro, avena, miglio, soia, piselli, riso, lenticchie, mais, sesamo, quinoa, grano tenero, grano saraceno ecc..)
  • da evitare i mix contenenti fagioli. Ad oggi ci sono due scuole di pensiero riguardo i fagioli, c’è chi sostiene siano tossici chi no.. nel dubbio meglio non rischiare!
Giustino, il mio WW mentre mangia germogli di soja, pomodoro, insalata verde e liofilizzato veterinario oxbow

Oltre al mix che andrà posizionato in una ciotolina all’interno della gabbia, il criceto dovrà essere alimentato una volta al giorno con del cibo fresco: ogni giorno potrà essere somministrata la verdura, alternata con la frutta (non più di due volte a settimana) prediligendo quella meno zuccherina. Oltre alle verdure e alla frutta una volta a settimana bisognerà fornire un alimento proteico (formaggio light, yogurt, uovo sodo senza condimenti, carne o pesce bolliti senza condimenti, una o due crocchette per cani di buona qualità).

Tutti gli alimenti freschi dovranno essere dati lavati, asciutti e a temperatura ambiente, in caso contrario l’animale potrebbe avere episodi di dissenteria.
Essendo il criceto un roditore notturno è opportuno dare gli alimenti deperibili la sera e rimuoverne gli avanzi il mattino seguente prima che si deteriorino. Il mix invece va sempre lasciato a disposizione.

CIBI “SI”:

VERDURE: insalata (vanno bene tutte le varietà, attenzione però con la lattuga che è particolarmente ricca d’acqua e che se data in dosi eccessive potrebbe portare a episodi di dissenteria), pomodori (tranne le parti verdi della pianta e i semini), zucchine, asparagi, germogli di soia, patate (non devono essere germogliate e non vanno date le parti verdi della pianta perchè tossiche, va data bollita senza condimenti), carote (in quantità moderate perchè troppo ricche di carboidrati e poco digeribili), basilico, broccoli, cetriolo, zucca, finocchio, sedano, fagiolini e asparagi, piselli.

FRUTTA: mela, pera, pesca, banana, uva, arancia, mandarino, anguria, melone, fragola, lampone, mora, pompelmo, albicocca, ciliegia (senza nocciolo), mirtillo, cocco, prugna, noce, nocciola, arachide, pinoli, mango e papaia.

ALIMENTI PROTEICI: yogurt magro, uovo sodo, pollo bollito, pesce bollito, crocchette light per gatti di buona qualità o crocchette per cani di buona qualità, formaggio light possibilmente poco stagionato.

VIZI SALTUARI: uva passa, cereali per la prima colazione senza zucchero, biscotto light da cani e pane duro (questi cibi non vanno somministrati più di una volta al mese).

CIBI “NO”: parti verdi della patata, parti verdi del lampone, parti verdi e semini del pomodoro, cioccolato, dolci, caramelle, patatine fritte, cipolla, porro, aglio, alloro, fagioli, bulbi e carote in grossa quantità.

Per leggere la quarta parte clicca qui

logo firma

IL CRICETO: L’ALLOGGIO

Per leggere la prima parte dell’articolo clicca qui
Prima di portare a casa il nostro nuovo criceto bisogna prepararsi al meglio per accoglierlo. Innanzitutto bisognerà procurarsi una GABBIA: nel caso in cui fossimo intenzionati a prendere un criceto nano come il Campbell, il Winter White, il Roborovskij o il Cinese la gabbia dovrà avere le dimensioni minime di 60 cm di lunghezza e 40 cm di profondità; per il Siriano invece la gabbia dovrà essere molto più spaziosa (minimo 80cm di lunghezza e 40 cm di profondità). La gabbia dovrà essere apposita per criceti, (uno degli errori più comuni è utilizzare le gabbie per canarini che non sono assolutamente adatte), non dovrà avere griglie sul fondo e i ripiani dovranno essere in plastica piena e facilmente smontabili per le operazioni di pulizia. Se la gabbia è un modello a  sbarre, queste dovranno essere orizzontali ed avere una distanza non superiore al centimetro per evitare spiacevoli incidenti. Nella gabbia dovremo mettere una CASETTA in plastica o legno possibilmente a fondo aperto, 2 CIOTOLINE, una RUOTA in plastica piena (niente ruote a raggi, il vostro criceto potrebbe rompersi una zampina) e un BEVERINO a sifone.

 

2326_1353425987
Esempio di gabbia adatta per un criceto nano

 

Ferpl_Criceti_B
Esempio di gabbia adatta ad un criceto dorato

Continue reading “IL CRICETO: L’ALLOGGIO”

IL CRICETO: LE SPECIE IN COMMERCIO

Ciao Ragazze/i!
Inauguro con questo articolo la sezione del blog dedicata alla cura degli animali domestici. Essendo io appassionata di “esotici” ho pensato di aprire le danze parlandovi di un animaletto che quasi tutti abbiamo avuto in casa ma con cui si commettono una marea di errori! Siccome devo fare la persona seria e gli articoli devono avere prima di tutto l’intento di informare, ho pensato di dividere l’articolo in più parti e di cominciare con le specie commercializzate in Italia.
roditori_criceto

Continue reading “IL CRICETO: LE SPECIE IN COMMERCIO”