LE TARTARUGHE AMERICANE (SECONDA PARTE)

[QUI puoi leggere la prima parte dell’articolo]

L’ALIMENTAZIONE
Quando si tratta di tartarughe, uno degli errori principali di gestione riguarda sicuramente la somministrazione degli alimenti. In commercio infatti, sono venduti mangimi assolutamente inadatti ad un corretto e sano sviluppo dell’animale; primi fra tutti i gammarus o gamberetti essiccati. Questo prodotto, infatti, è altamente incompleto, povero di nutrienti e, se somministrato con continuità, può portare a gravi carenze vitaminiche nonchè problemi alla corazza dovuti al limitato apporto di calcio.
Troviamo anche pellet delle più svariate marche, il più indicato è il Tetra Reptomin che comunque non deve essere dato come unico alimento, ma come integratore della dieta, al massimo una volta a settimana. Pellet scadenti e di scarsa qualità, se assunti dalla tartaruga come unica fonte di sostentamento, possono portare problemi renali in quanto contengono una massiccia quantità di proteine.
Quindi cosa deve mangiare la nostra Trachemys?
La dieta della Trachemys, anche in cattività, deve essere il più simile possibile a quella che avrebbe in natura quindi dovrebbe essere composta da PESCE (preferibilmente d’acqua dolce) e VEGETALI.
Le tartarughe americane sono onnivore, è perciò congliabile cominciare sin da subito a somministrare piccole quantità di vegatali per aiutare il transito intestinale e abituare l’animale ad una dieta corretta e più varia possibile.
I pesci più indicati sono i LATTERINI, in mancanza di essi si possono somministrare alici, trota e tutti i pesci di fiume. I latterini, laddove la stazza dell’animale lo consenta, vanno dati lavati, a temperatura ambiente e interi; nel caso delle alici invece è bene eliminare la pinna caudale e la coda in quando potrebbero graffiare l’animale durante ingestione. Per integrare il calcio nella dieta si può far ricorso all’osso di seppia (alimento facilmente reperibile nei negozi di animali nel reparto dedicato a cocorite e pappagallini in genere oppure nella vostra pescheria di fiducia). Se la vostra tartaruga lo gradisce potete darne un pezzetto ad ogni pasto, nel caso faticasse a mangiarlo potete ridurlo facilmente in polvere (vista la sua consistenza gessosa) e “impanarvi” il pesce prima di darlo all’animale. Per i forti di stomaco, per integrare l’alimentazione, è particolarmente indicata la somministrazione di lombrichi.
latterini
Per quel che riguarda le verdure, le più adatte sono le insalate amare come INDIVIA, RADICCHIO e CICORIA; possono comunque essere date anche zucchine, carote (con una certa parsimonia), cetriolo ecc.. Evitate il pomodoro in quanto ha un rapporto calcio-fosforo altamente sfavorevole.
La tartaruga, per quel che riguarda l’alimentazione, è particolare come tutti i rettili: da piccole è bene alimentarle giornalmente in quanto sono appunto in fase di crescita, quando però diventano adulte è bene somministrare il cibo ogni 2-3 giorni perchè i processi digestivi rallentano.
Un altro problema che solitamente ci si pone è relativo alla quantità, soprattutto quando sono molto piccole. In genere la porzione giusta è pari a 2-3 volte il volume della testa dell’animale. Dare le giuste dosi di cibo è molto importante se si vuole evitare obesità e sovralimentazione. 

DETERMINAZIONE DEL SESSO E DIMORFISMO SESSUALE
Capire se la vostra tartaruga è un lui o una lei è una cosa alquanto spinosa.. Nei soggetti molto giovani, solitamente al di sotto dei 5-6 anni, determinare il sesso dell’animale è particolarmente difficoltoso se non impossibile. Nelle Trachemys la determinazione del sesso è legata alla temperatura di incubazione. Se le uova vengono incubate al di sotto dei 27°C nascono solo maschi (tempo di incubazione 100-120 giorni), invece sopra i 30°C nascono femmine (tempo di incubazione 60-70 giorni). A temperature intermedie nascono maschi e femmine in proporzione variabile. In commercio si trovano quasi tutti soggetti di sesso femminile in quanto negli allevamenti vengono utilizzate temperatura nel range superiore, per accelerare la schiusa, portando alla nascita quasi esclusiva di femmine.
Nei soggetti adulti invece, il riconoscimento del sesso non presenta difficoltà. Le femmine raggiungono una taglia maggiore dei maschi, i quali presentano una coda più lunga e le unghie degli arti anteriori molto sviluppate.
Femmina a sinistra, maschio a destra

MALATTIE
In cattività può capitare che l’animale stia male. Iniziate ad insospettirvi se lo vedete
  • poco vitale
  • con occhi gonfi
  • pelle arrossata
  • guscio molle
  • inappetente
  • con macchie biancastre sul guscio

In ogni caso non ricorrete al “fai da te” e rivolgetevi ad un veterinario specializzato in esotici.

IL LETARGO

In natura, durante la stagione fredda, le Trachemys vanno in letargo. Per gli animali in cattività solitamente il letargo è fattibile se si ha un giardino in quanto le temperature all’interno di un normale appartamento sono troppo alte per innescarlo del tutto. La tartaruga comincia ad andare in letargo a temperature inferiori ai 10°C; in ogni caso, questo processo deve essere seguito passo passo dal vostro veterinario in quanto si dovrà diminuire gradualmente l’alimentazione. Nel caso in cui l’animale non sia sano e in perfetta salute, il letargo va evitato per non innescare eventuali complicazioni.


ADOTTARE!

Nel caso voleste cominciare la vostra avventura con una tartaruga, è possibile adottarle sia da privati che da associazioni qualificate come l’Aae.
L’Aae, associazioni animali esotici, è parecchi anni ormai che aiuta gli animali esotici, tartarughe comprese, dando in adozione soggetti che in passato hanno subito maltrattamenti o abbandono da parte dei proprietari. Nel caso foste interessati potete visitare il loro sito al seguente link:

IL RATTO

Oggi il blog di NaturalmenteJo vi presenta il Ratto! Ebbene si, parliamo proprio del ratto! Quello che ogni tanto sbuca fuori da qualche tombino maleodorante, che fa fuggire la maggior parte della popolazione femminile e che si pensa attacchi la peste se si avvicina a più di un metro..
Tralasciando questi odiosi luoghi comuni (se abitaste pure voi in una fogna sicuramente non profumereste e non sareste proprio sani), forse non tutti sanno che il Ratto (Rattus norvegicus) o surmolotto è un ottimo e insostituibile animale domestico!
Storia
Il Rattus norvegicus, conosciuto anche comunemente come surmolotto o ratto domestico, discende dal ratto selvatico (Rattus rattus) e ha fatto la sua prima comparsa in europa, sulle coste britanniche, intorno al 1720 trasportato dalle navi russe soppiantando l’autoctono ratto nero.
Varietà
Nel tempo l’uomo ha selezionato differenti varietà di ratto, le principali sono:
  • STANDARD: pelo corto e lucido (il più comune)
  • REX: pelo riccio
  • TAIL LESS o MANX: ratto senza coda
  • HAIRLESS o SPHINX: ratto nudo
  • SATIN: pelo più lungo e sottile del normale
  • DUMBO: con orecchie più tonde, più grandi e basse del normale
oltre alle varietà, l’uomo, ha anche selezionato differenti colorazioni:
  • AGOUTI : pelo marrone scuro screziato di marroncino chiaro, occhi neri
  • ALBINO: pelo bianco, occhi rossi
  • AMBER: color ambra, occhi rubino
  • BEIJE: pelo color cappuccino, occhi neri
  • BLACK: pelo nero, occhi neri
  • BLUE: pelo grigio con riflessi blu, occhi neri
  • BLUE AGOUTI: blue con screziature marroncino chiaro, occhi neri
  • BURMESE
  • CINNAMON: pelo color cannella, occhi rubino
  • HIMALAYAN
  • IVORY
  • MOCKMINK
  • PLATINUM
  • PLATINUM PERL
  • RUSSIAN BLUE
  • RUSSIAN DOVE
  • SABLE BURMESE: pelo color cioccolato, occhi neri
  • SIAMESE SEAL POINT: pelo color avorio con calzini e naso marrone scuro, occhi rubino
  • TOPAZ: pelo giallino chiaro, occhi neri
inoltre esiste una classificazione per tipo di pattern (husky, hooted ecc..) che però non sto qui a riportare in quanto sarebbe una cosa molto lunga e laboriosa.
Alloggio
Premesso che i ratti andrebbero presi sempre a coppie o a piccoli gruppi (specialmente se femmine) in quanto sono animali gregari e sociali, qui diamo le misure indicative per un solo ratto che poi andranno moltiplicate per il numero di ratti che intenderete ospitare.
Normalmente ogni ratto dovrebbe avere a disposizione uno spazio 80x50x40 cm (soprattutto se si prende un maschio che può tranquillamente raggiungere da adulto gli 800 gr. di peso).
La gabbia può avere più piani purchè siano pieni e collegati tra loro da rampe, piene anch’esse, di modo che i ratti non cadano da grandi altezze o si rompano le zampe. Inoltre saranno necessarie 2 ciotoline in ceramica (una per il secco e una per il cibo fresco), un beverino a sifone (o più a seconda del numero di individui che alloggiano nella gabbia), una lettiera ad angolo, carta da cucina e rotoli di cartone per foderare il nido e rosicchiare, 2 o più casette, fieno, lettiera (tutolo, truciolo, pellett per stufe ecc), tubi per furetti, amaca, legnetti in salice naturale.
Sarebbe bene inoltre, procurarsi un trasportino per eventuali visite veterinarie, in modo da poter trasportare l’animale in assoluta sicurezza e riparato dalle correnti d’aria.
Alimentazione
I ratti sono animali onnivori perciò la loro dieta dovrà essere il più ricca e varia possibile.
Nella gabbia deve essere sempre presente un mix di semi che potrete comporre voi stessi miscelando riso, avena, frumento, orzo, miglio, farro, quinoa, kamut.
Oltre al cibo secco, ogni giorno la dieta andrà integrata con una quota di fresco: il ratto può mangiare tutta la verdura ad uso umano e la frutta di stagione con qualche eccezione per le banane verdi, patate verdi (potete darle bollite e mature, non germogliate), fagioli, carciofi, arachidi, cavolo rosso, cavolini di bruxelles, liquirizia (provoca ipertensione e tachicardia).
Una volta a settimana andrà data una quota proteica: ottime le uova di quaglia sode o crude, yogurt magro, pollo bollito senza condimenti o qualche crocchetta per cani di buona qualità.
Da evitare invece piante o parti di piante potenzialmente velenose come Begonia, Azalea, Euforbia, Felce, Garofano, Agave, Ortensia, Giacinto, Ippocastano; Foglie di patata, cigliego, tabacco, pomodoro; Mughetto, Mirto, Narciso, Oleandro, Vischio, Edera, Rododendro, Tulipano, Tasso.
Il ratto come pet
Il ratto è un animale estremamente intelligente: impara il proprio nome e ad eseguire comandi oltre che ad utilizzare la lettiera ad angolo come i gatti, è un animale sociale e gregario perciò molto ben propenso a sviluppare un forte legame affettivo con il proprietario che diventerà il suo punto di riferimento.
Ovviamente trattandosi pur sempre di un roditore, prima di procedere all’acquisto di un ratto si dovrà tener conto del fatto che hanno una vita media di un anno e mezzo -due  anni, rosicchiano tutto ciò che gli capita a tiro, da anziani è facile che si ammalino quindi è possibile che abbiano bisogno frequentemente di visite veterinarie, per concludere si riproducono molto velocemente e le cucciolate non faricano ad arrivare anche a 20 piccoli per parto, è perciò consigliabile prendere sempre coppie dello stesso sesso avendo cura, nel caso si opti per una coppia di maschi, di non avere femmine nei paraggi e di prenderli preferibilemente cuccioli, magari apparteneti alla stessa cucciolata.
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